Comune bocciato: è il verdetto inserito nella relazione stilata dagli ispettori del ministero dell’Economia dopo la verifica dei conti di palazzo San Giacomo, effettuata dal 3 settembre al 5 ottobre.
Un verdetto molto duro che boccia inesorabilmente il Comune di Napoli: “Per la situazione finanziaria – si legge nelle oltre duecento pagine di relazione – i documenti contabili esaminati contengono dati che non rappresentano la condizione veritiera in cui versa l’ente”.
Per i ragionieri del ministero non solo sono presenti errori, ma anche atti definiti ‘scorretti’: in particolare molta attenzione è posta all’Asìa e al fatto che il Comune non ha coperto tutte le spese di servizio, con un “insufficiente stanziamento di risorse, nel quale non sono state calcolate le spese maggiori costituite dall’assunzione di altri 346 dipendenti in precedenza in servizio presso società affidatarie di appalti” e l’esclusione indebita del servizio di spazzamento che incide per altri 19 milioni di euro. Bocciata anche la strategia con cui palazzo San Giacomo ha ripianato i debiti di Asìa: 43 milioni di euro per la ricapitalizzazione trovati accendendo un mutuo.
C’è poi il capitolo patto di stabilità: per la giunta è stato rispettato, mentre con il consultivo è uscito fuori uno sforamento di 10 milioni di euro che salgono a 63, includendo le uscite per la ricapitalizzazione di Asìa e il contributo a Napoli Servizi. In totale nel 2011 il risultato di gestione del Comune di Napoli è negativo per oltre 2 miliardi di euro. Infine, la questione personale: a giugno il Comune ha scoperto di essere ‘fuori legge’ con la spesa per i dipendenti che ha toccato il 53% rispetto a quella ordinaria, ma nonostante ciò le società partecipate hanno continuato ad assumere altro personale.