Svolta nell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sull’utilizzo dei fondi pubblici destinati ai gruppi politici del consiglio regionale della Campania: questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Massimo Ianniciello, consigliere regionale del Pdl. L’accusa nei suoi confronti è truffa aggravata e peculato: secondo gli inquirenti avrebbe percepito in maniera illecita un rimborso di 64mila euro, esibendo fatture per operazioni mai eseguite.
A condurre l’inchiesta,coordinata dal Procuratore aggiunto Francesco Greco, è il pm Giancarlo Novelli: nei mesi scorsi era stato disposto il sequestro della documentazione presente negli uffici regionali del centro direzionale. Oltre all’arresto, nei confronti di Ianniciello è stata eseguito anche un sequestro dell’abitazione per un ammontare pari a 63.807 euro, la somma della presunta truffa: i magistrati sostengono che il rimborso è stato ottenuto attraverso l’emissione di fatture da una società di Bacoli, risultata inesistente, il cui rappresentante operativo è un pregiudicato.
Le fiamme gialle del Comando provinciale di Napoli stanno eseguendo anche perquisizioni nei confronti dell’ex capogruppo al consiglio regionale, Fulvio Martusciello, attuale consigliere con delega della Giunta Regionale, e del commercialista di Ianniciello, Antonio Pazzona. L’ipotesi di reato contestata a Martusciello, che avrebbe dovuto controllare la regolarità dei rimborsi dei consiglieri, è di concorso in truffa e peculato.
La Procura partenopea ha avviato l’indagine nel 2011, dopo una denuncia contro ignoti: da allora i magistrati di Napoli hanno attenzionato i circa quattro milioni di euro destinati ai gruppi consiliari, con un’indagine che ha portato a controllare i bilanci dei gruppi presenti nel Consiglio regionale della Campania.