In carcere per un post su Facebook: è quanto accaduto ad una donna di Airola, in provincia di Benevento, che è stata condannata a due mesi e venti giorni di reclusione dal Tribunale del capoluogo sannita. Il reato contestato alla donna è la diffamazione, aggravato perché commesso a mezzo Facebook: proprio a causa della presenza di un mezzo di comunicazione come diffusione dell’offesa, il giudice ha optato per il carcere.
I fatti risalgono al 2011, quando la parte offesa presenta una querela dopo aver ricevuto messaggi diffamatori da una persona, che utilizzava un nome falso. In seguito alla denuncia, la polizia postale di Benevento è risalita alla vera autrice dei messaggi che ha patteggiato la pena di due mesi e venti giorni di carcere con il risarcimento delle spese legali. La pena è stata sospesa.
La vicenda arriva in un momento in cui si discute molto del carcere in seguito al reato di diffamazione a mezzo stampo a causa della vicenda che vede coinvolto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti: il giornalista, attualmente agli arresti domiciliari, è stato condannato per diffamazione per aver consentito la pubblicazione di un articolo del parlamentare Farina, firmato con uno pseudonimo. La possibilità del carcere per il direttore del Giornale ha suscitato molto clamore e ha portato a discutere di una riforma della legge per evitare la reclusione ai giornalisti che non ha più visto la luce per le forti polemiche che ha scatenato.
Ora arriva un nuovo caso e tutti quelli che utilizzano il noto social network sono avvertiti: un post può costare molto care.
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