Sono ‘guariti’ i dipendenti di Cumana e Circumflegrea, ma i disagi per le linee che fanno capo alla Sespa non sono certo terminati: dopo due giorni in cui il servizio è stato fermo perché i lavoratori si erano messi in malattia, ora è il ‘materiale di scarto’, previsto dal regolamento ferroviario, a rendere impossibile la regolare frequenza delle corse. In pratica vengono utilizzati soltanto i treni che sono considerati idonei e adeguati al servizio e il risultato è il blocco della circolazione: continua quindi l’odissea per i 60 mila pendolari che da tre giorni sono costretti a convivere con pesanti disagi.
Lunedì è stato il primo giorno di ‘malattia’ dei dipendenti con notevoli ripercussioni sui viaggiatori che utilizzano i convogli che collegano Napoli con l’area di Pozzuoli.
Ieri è andata ancora peggio con la protesta ‘mascherata’ dei lavoratori che si è unita allo sciopero regionale del trasporto locale: in pratica gli utenti non hanno potuto usufruire del servizio neanche nelle fasce protette. Ora una nuova giornata di passione, con l’unico effetto di esasperare un clima già abbondantemente compromesso dalla difficile situazione generale che vive il trasporto pubblico in Campania.
La protesta dei dipendenti della Sepsa deriva dal mancato pagamento dello stipendio dello scorso mese da parte dell’azienda: una situazione che rispecchia in pieno le difficoltà economica vissute dall’Eav Holding e in generale del trasporto pubblico in Regione. Un clima che diventa ogni giorno più rovente come dimostra l’aggressione subita la settimana scorsa da un macchinista della Circumvesuviana, assalito da un gruppo di viaggiatori per un ritardo nell’arrivo di un treno.
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