Occasione persa, due punti gettati al vento proprio nella giornata in cui frenano anche Juventus e Inter: il Napoli si fa raggiungere dal Milan, dopo essere stato in vantaggio per 2-0, e vede la Fiorentina acciuffarlo al terzo posto in classifica. Il week-end di campionato che poteva sancire il rilancio delle ambizioni azzurre, diventa invece quello della delusione: merito del Milan e di un El Shaarawy sempre più gioiello del calcio italiano, ma demerito (e tanto) anche della formazione partenopea, colpevole di non aver avuto la forza di chiudere la partita definitivamente né di controllarla nei minuti finali.
Una prestazione sotto tono quella degli azzurri, che hanno sì fallito tre-quattro importanti palle gol, ma non dando mai l’impressione di avere la partita in pugno, neanche quando erano avanti di due gol: Mazzarri ha perso la partita a scacchi con il suo rivale Allegri, bravo a sfruttare le pecche di un Napoli rivoluzionato nel modulo, ma non negli uomini.
Il tecnico azzurro ha scelto la difesa a quattro, ma a sorprendere è il centrocampo: anche qui quattro calciatori in fase di non possesso palla con Insigne prima e Hamsik poi nelle vesti di esterno di sinistra. Un compito che nessuno dei due è capace di fare, nonostante l’impegno: così Zuniga si è trovato travolto da Boateng, De Sciglio e Montolivo, mentre al centro Inler e Dzemaili sono stati sempre in inferiorità numerica. Ma non il pareggio che sa di sconfitta non è arrivato solo a causa di problemi tattici: il Napoli, ancora una volta, è apparso mollo nelle gambe nel secondo tempo, come se ad un tratto la benzina fosse finita.
Ma ad allarmare di più è la situazione attuale della rosa azzurra: in panchina non c’è nessuno capace di dare la svolta alla partita. Allegri ha potuto mandare nella mischia Pazzini e Robinho, Mazzarri ha dovuto schierare Mesto come interno e affidarsi soltanto nel recupero a Vargas: a gennaio occorre invertire la rotta, affidando al tecnico gli uomini giusti anche in panchina. Sperando che non sia troppo tardi.