Ordinanze di custodia cautelare per insospettabili e materiale pedopornografico da brivido: da un’inchiesta della Procura di Salerno e da un’indagine della Polizia Postale della Campania ha portato alla luce una rete di scambio sparso tra Campania, Umbria, Lazio, Lombardia, Veneto e Liguria.
Le forze dell’ordine hanno scoperto un gruppo di persone insospettabili che scambiavano e divulgavano materiale pedopornografico formato da milioni di file video e immagini, anche di inedita crudezza come foto di neonati sottoposti ad atti di violenza sessuale.
Le accuse al momento sono di associazione per delinquere e divulgazione di materiale pedopornografico, ma le indagini stanno cercando di capire se si sia arrivati anche alla morte di alcuni piccoli ritratti data la crudezza delle immagini.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip di Salerno Renata Sessa e dal Pm della procura distrettuale Francesca Fittipaldi e sono in corso in tutta Italia decine di perquisizioni. Per gli investigatori si tratta di uno dei sequestri di materiali tra i più cospicui effettuati fino ad ora. L’archivio delle immagini era suddiviso per categorie come “hurtcore” e “death” dove era classificato il materiale più cruento.
La banda di orchi lavorava attraverso il “deep web”, ovvero una rete invisibile che garantisce ai navigatori l’anonimato. L’indagine è partita lo scorso febbraio grazie alla denuncia di una giovane salernitana che aveva scaricato dei file di Edit Piaf, che poi si erano rivelati foto pedopornografiche.