Partita infinita, come quella con la Juve. La storia di Napoli Milan, passa attraverso una sfida eterna fatta di duelli epici e battaglie interminabili che spesso duravano un campionato intero. I due scudetti degli azzurri ed in mezzo quel campionato gettato alle ortiche e che proprio i rossoneri vinsero, innescando una scia di polemiche che ancora oggi si ricordano. Tempi lontani che fanno parte della memoria calcistica del Napoli e dei suoi tifosi che raramente dimenticano.
Tempi lontani eppure non molto differenti da quelli attuali, perché dopo tutto si tratta sempre di sfide per restare al vertice. Forse la differenza più evidente oggi è che è il Napoli a guardare dall’alto un Milan mezzo tramortito e capace di crollare in casa contro una bella Fiorentina. Risultati altalenanti per nulla rassicuranti per il Napoli, perché pongono la squadra di Allegri sotto un ottica particolare, in cui l’imprevedibilità di rendimento della squadra stessa costringe gli azzurri a non prender troppo sotto gamba l’avversario, nonostante i dodici punti che separano le due squadre in classifica. Mazzarri dovrà essere bravo a stimolare i suoi, a non permettere che scendano in campo convinti di trovarsi di fronte ad un avversario moribondo, che invece al contrario verrà al San Paolo con il chiaro intento di vincere e rovinare il sabato sera ai napoletani. La concentrazione e l’attenzione ai movimenti in campo saranno tra le principali prerogative degli azzurri, che allo stesso tempo dovranno essere anche bravi a costruire gioco, lasciando magari il fianco al Milan per poi ripartire in velocità, come nella seconda parte di gara con il Genoa, nella quale il Napoli ha dimostrato tutta la sua potenza di fuoco. Tenere il passo della Juve e dell’Inter resta un obbligo imperativo, anche se la filosofia di casa Napoli resta quella del “partita dopo partita e poi tiriamo le somme”. Una sorta di copione già noto, ma che per Mazzarri sembra la miglior soluzione per non caricare di eccessiva responsabilità i giocatori che di volta in volta scendono in campo e per non alimentare false illusioni.
Insigne ancora in campo. Stavolta Mazzarri ha deciso ed in panchina andrà Pandev alle prese con i postumi di una distorsione alla caviglia e vuole osare anche lui mandando in campo il giovane prodotto del vivaio. Per Lorenzo quindi si preannuncia un’altra serata speciale, perché giocare titolare contro il Milan in serie A ed al San Paolo è già di per se qualcosa di eccezionale per un ragazzo della sua età, per giunta napoletano. Mazzarri però gli chiede una prova anche di sacrificio al servizio della squadra, proprio come fanno il macedone ed il Matador quando fanno coppia d’attacco. Mazzarri chiede al giovane napoletano uno sforzo supplementare per ritornare a dar manforte ai compagni a centrocampo, mentre non pone limiti all’estro creativo di Lorenzo quando si tratta di metter palla a terra e puntare la porta avversaria. La bella prestazione di Genoa con tanto di gol realizzato in un contropiede da manuale del calcio, mettono il folletto di Frattamaggiore nella condizione di mina vagante e che potrebbe anche rivelarsi determinante ai fini del risultato, calcolando poi che accanto a lui ci saranno Hamsik e Cavani, alle cui spalle è presente un centrocampo di sostanza e qualità, che si è scoperto anche rimodulabile, dimostrando un quanto mai duttile versatilità ai cambi di modulo.
È un Napoli che sembra essersi scrollato di dosso il periodo negativo e che si riscopre anche capace di cambiare il corso della partita, tirando fuori prove dall’elevato tasso agonistico, oltre che tecnico. Due rimonte nette nelle ultime due gare, la dicono lunga sulla tenuta mentale che i giocatori stanno sviluppando riuscendo a venire a capo di situazioni difficili anche in un periodo particolarmente delicato come questo. Adesso tocca confrontarsi con il Milan e batterlo per trovare ulteriore conferma dell’impressione che si è avuta, dopo le partite con Dnipro e Genoa, di un Napoli che sembra essersi rimesso in moto e che si è stretto intorno al suo allenatore. Una bella fotografia di famiglia, con Mazzarri in versione papà abbracciato dai suoi figli che sembrano volergli di “questa è per te”. Ancora una volta il tutto coronato da uno stadio San Paolo che si preannuncia strapieno e festante, pronto al suo consueto e quanto mai necessario, contributo di supporto alla squadra e che non aspetta altro che esorcizzare il Diavolo rossonero.
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