Quattro milioni e duecentomila euro: tanto è costato riportare a Napoli le World Series della America’s Cup anche nel 2013. Dopo i dubbi delle scorse settimane, l’organizzazione americana ha scelto la città partenopea, preferendola a Venezia, vista la riduzione da due a una delle regate in Italia nel prossimo anno. Dei soldi previsti per organizzare l’evento, 2 sono già stati versanti, mentre la cifra restante sarà pagata nei prossimi mesi da Comune di Napoli, Regione Campania e Camera di Commercio di Napoli.
La scelta degli americani non è però soltanto economica: a far preferire Napoli a Venezia è stato anche il grande successo di pubblico riscontrato ad aprile 2012 e la location, quel lungomare liberato che ha fatto innamorare gli organizzatori. “Siamo contenti di tornare a Napoli per l’unica tappa europea del 2013 – ha affermato Stephen Barclay, Ceo dell’America’s Cup Event Authority (ACEA) -. Nel 2012 i napoletani sono accorsi in tanti per assistere alle regate: nel 2013 ci aspettiamo un altro grande evento”.
Contenti anche Stefano Caldoro e Luigi de Magistris che affermano: “La conferma dell’America’s Cup è una buona notizia per Napoli e la Campania. La collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini ha consentito di ottenere un risultato importante”. La necessità di tagliare una tappa italiana si è concretizzata quando gli organizzatori hanno deciso di istituire delle regate a New York nel maggio 2013. Una scelta che non è andata già a Venezia, con il sindaco Giorgio Orsoni che non usa mezzi termini: “Ho un contratto con l’organizzazione che prevede le World Series a Venezia nell’aprile 2013: se fosse vero che Napoli è l’unica sede italiana, significherebbe che non rispettano gli accordi”.
“Il contratto è ancora in vigore – continua il primo cittadino del comune lagunare – e nessuno mi ha detto nulla. L’esclusione di Venezia sarebbe molto grave per dei personaggi che vorrebbero proporsi come organizzatori di grandi eventi di livello mondiale”.
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