Un fiore che nasce dal cemento, questa in sintesi potrebbe essere la chiave di lettura per commentare la straordinaria vittoria del Napoli di ieri, in casa di un Genoa mai domo e che ha anche provato a far sua la partita, ma che alla fine si è dovuto chinare allo strapotere tecnico degli uomini di Mazzarri. Una vittoria sofferta, inseguita fino all’ultimo minuto, che rimanda indietro nel tempo, a quando il calcio non era solo soldi e lustrini, ma anche grinta, cuore e polmoni, legato forse ad un passato che non ritornerà più, quando le partite si sentivano ancora alla radio di domenica pomeriggio, seduti intorno ad una tavola schedina alla mano.
L’orgoglio del Mister. Un gruppo fantastico, formato da tanti campioni nelle mani di uno degli allenatori più bravi in circolazione. Mazzarri conosce bene i suoi ragazzi ed ogni settimana li osserva sul campo di allenamento, parla con loro riuscendo perfino a penetrare nei loro pensieri. Se la gode il Mister dopo una vittoria sofferta ma meritata fino all’ultimo tiro in porta. Come dargli torto se il Napoli stringe i denti fino al novantesimo minuto andando con caparbietà a cercare la vittoria, riuscendo persino a dilagare nei minuti di recupero, con il gol di Lorenzo Insigne, arrivato come ciliegina a coronamento di una personale partita meravigliosa. Sua la giocata che ha lanciato un ottimo Mesto verso il gol del pareggio. Sua la traversa sulla conclusione da fuori area e sua la rete finale, su assist di uno straordinario Cavani, che ha regalato ai tifosi del Napoli una gioia “extra time”. Con loro a lottare a testa bassa, anche Marek Hamisk autore di una prestazione in sordina, al servizio della squadra, ma che si è fatto trovare con i suoi soliti e perfetti tempi di inserimento, al posto giusto per mettere dentro di testa il gol del tre a due, arrivando puntuale sul cross dalla destra del solito Mesto. Qualche incertezza ancora in difesa, dove il Napoli dovrà recuperare la lucidità di inizio campionato e poi tutto sarà perfetto, perché con un reparto offensivo di queste proporzioni, supportato da una schiera di centrocampisti capitanati da Gokan Inler ed il Napoli può davvero sperare di restare in alto per molto tempo ancora.
Lo sfortunato infortunio di Pandev ed il conseguente ingresso di Insigne al trentottesimo del primo tempo, per molti ha cambiato le sorti del match. Mazzarri ha provato ancora a dare fiducia al Macedone, vittima in questa stagione di piccoli problemini che non gli consentono di ritrovare la forma migliore, ma in mente sua era già pronto a far entrare Insigne che al momento dell’infortunio del compagno di reparto, era già a bordo campo a scaldarsi. L’infortunio ha costretto Mazzarri a rivedere i suoi piani ed a mandare in campo il talentuoso ragazzo napoletano prima del tempo. Stavolta va dato atto al mister toscano di aver letto e gestito alla perfezione la partita, rimodellando il Napoli attraverso gli inserimenti di Mesto ed Inler, che hanno cambiato il volto della squadra in campo. Tutto il resto è storia nota, ma che vale la pena di raccontare.
Ripartenze infuocate. Il resto della narrazione racconta di un Napoli, che prima trova il gol del pareggio con magia annessa di Insigne, poi dopo essere ritornato in svantaggio, ha chinato la testa e messo in moto le gambe. La traversa di Insigne, sempre pronto a vivacizzare il gioco ed a cercare la conclusione da fuori area, non è stato altro che il preludio a quello che poi si è visto. Il Napoli ha iniziato ad intensificare la pressione sugli avversari e sfruttando la buona vena di Mesto, protagonista speciale di questa partita, ha iniziato a premere ai fianchi il Genoa, fino a trovare, prima il gol del pareggio con Cavani (servito magistralmente da Hamsik) che con eleganza quasi disarmante ha superato Frey spianando la strada verso la vittoria. Al novantesimo poi, l’apoteosi ed il gol del sorpasso. Assist di Mesto e colpo di testa in inserimento in area di Hamsik, che ha bruciato tutto e tutti, infilando il pallone alle spalle del portiere francese del Genoa ad una velocità supersonica. Una partita spettacolare anche per i tifosi delle due squadre, gemellati da anni ed insieme sugli spalti a seguire la gara, arricchita dalla perla finale con il gol di Insigne, lanciato splendidamente da Cavani che dopo il gol lo ha abbracciato in modo particolare, perché anche Lorenzo diventerà papà, come dimostrato dalla sua esultanza con il pallone sotto la maglia a simulare il pancione. Lo stesso Matador infatti ha da poco annunciato che sarà anch’egli papà per la seconda volta e quindi può ben capire lo stato d’animo del gioiello di casa Napoli.
Piccoli gesti che denotano la presenza di un gruppo coeso e compatto, in cui i giocatori si fanno forza l’un l’altro, si spronano a vicenda in campo e che all’occasione sanno anche dimostrare sentimenti di affetto e solidarietà. Il Napoli ed il suo oro, un insieme di idee, dove il denaro non è necessariamente al primo posto e che spesso cede il passo al desiderio di vincere e di crescere nel progetto, purché però ci sia sempre la volontà della dirigenza di investire per diventare ancora più grandi. Un esempio di squadra quasi da imitare e che ci si augura possa durare il più a lungo possibile, con la speranza che il suo artefice, Walter Mazzarri, voglia guidarla ancora per molto tempo ancora, per godere a pieno diritto dei frutti di questo suo incredibile lavoro, che vede il Napoli sempre più in alto e con nove punti in più rispetto alla scorsa stagione. Adesso davanti c’è una settimana lunga, senza partite intermedie, utile per riposare e prepararsi al meglio per affrontare il Milan nell’anticipo serale del sabato tra le mura amiche del San Paolo, con la consapevolezza di essere a tutti gli effetti la squadra da battere e che può guardare gli avversari dall’alto dei dodici punti di distacco. Avanti Napoli, il riposo concesso ai guerrieri anche questa volta ti spetta di diritto.
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