“Chi non lotta ha già perso”: questo il ‘grido di battaglia’ che lancia il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, da piazza Montecitorio. Trasferta romana per il il consiglio Comunale, che sta mettendo in atto un sit-in davanti alla Camera per protestare contro il decreto ‘Salva Comuni’: un’iniziativa proposta da tutti i capigruppo di Palazzo San Giacomo, ma che invece è stata realizzata con l’assenza di Partito Democratico e Partito della Libertà.
Un consiglio comunale sui generis che prende il via alle undici, quando sono posizionate una pedana con una ventina di sedie e i microfoni; a prendere la parola è il presidente Raimondo Pasquino che spiega: “Sarà una manifestazione composta, non siamo qui contro qualcuno, ma per sensibilizzare il governo. Sono presenti 30 consiglieri su 48 – rimarca con ironia -, abbiamo anche il numero legale”. Tocca poi ai capigruppo, mentre il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, fa sapere che non riceverà nessun esponente della delegazione, per l’irrituale forma di protesta.
Non ne fa un dramma il sindaco che ha anche parole di ‘giustificazione’ per il Pd: “Quest’idea, sia chiaro,era partita come una proposta di tutti i capigruppo in Comune. Se il Partito Democratico ha cambiato idea lo capisco: è imbarazzante stare in piazza con noi e sostenere allo stesso tempo il governo Monti, quello che ha approvato questo decreto che impedisce a Napoli di andare avanti. Un decreto che, anche il Pd è d’accordo, va cambiato”.
Oltre ai rappresentati di Palazzo San Giacomo, a Roma sono arrivati anche alcuni lavoratori del Comune e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo): tutti per far sentire la propria voce a un governo