“Il Giudice Sportivo Nazionale, nella seduta odierna, ha disposto l’esclusione dal campionato di Legadue della società Associazione Pallacanestro Sant’Antimo per il mancato pagamento della prima rata dei contributi obbligatori previsti“: ecco la frase che cancella i sogni di rinascita del basket a Napoli e il neonato Nuovo Basket Napoli. Passano gli anni, cambiano uomini e società, ma la fine è sempre la stessa: niente campionato, niente canestri, niente palla a spicchi alle pendici del Vesuvio.
Dopo Maione, dopo le magre figure rimediate in giro per l’Italia con i giovanotti di Rieti, lo scorso anno sembrava essersi riaccesa una luce con il Napoli Basketball, società creata da un gruppo di appassionati che aveva riportato la gente al Palabarbuto e si era fermata a un passo dalla promozione perdendo le sfide decisive ai play off.
Quest’estate arriva anche la svolta, con la fusione con la Pallacanestro Sant’Antimo e l’iscrizione al campionato di LegaDue: quasi un sogno per gli appassionati della palla a spicchi rivedere le maglie azzurre calcare i parquet di un campionato professionistico. Il risveglio però è stato ancora più brutto: prima la sconfitta a tavolino contro Verona per un errore nel tesseramento di Antonello Ricci, poi le dimissioni in massa dei vertici del Nuovo Napoli Basket (il general manager Giuseppe Liguori, il direttore sportivo Antonio Ambrosino e il team manager Antonio Mirenghi), infine l’esclusione dal campionato e lo svincolo immediati di tutti i tesserati.
Alla base della decisione della Federazione Italia Basket il mancato pagamento dei 33mila euro previsti per l’iscrizione al campionato: la Fip ha ricevuto soltanto due bonifici fasulli, di cui uno da tre euro. Falsi, come la speranza data ai tifosi di poter rivedere il grande basket a Napoli.