È mortificato don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, dopo il rimprovero ricevuto dal Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, lo scorso 18 ottobre nel corso di un incontro sul tema dei rifiuti per aver chiamato ‘signora’ il prefetto di Caserta Carmela Pagano. Il prete lo scrive in una lettera inviata allo stesso De Martino poche ore dopo l’accaduto in cui afferma anche: “Se a me è concesso di ignorare che chiamare signora, la signora prefetto di Caserta fosse un’offesa tanto grave, non penso fosse concesso a lei arrogarsi il diritto di umiliare un cittadino italiano colpevole di niente…”
Nella lettera Don Maurizio sottolinea come al termine dell’incontro ha “ricevuto la solidarietà di molte persone presenti all’increscioso episodio” e ricorda al Prefetto:” Lei non era e non è un mio superiore”. Dopo essersi detto dispiaciuto per quanto accaduto, il parrocco di Caivano rimarca il fatto che “tante volte è proprio la miopia delle istituzioni, la pigrizia di tanti amministratori, il cattivo esempio di tanti politici che fanno man bassa di denaro pubblico, a incrementare la sfiducia e la rabbia di tanti cittadini“.
“Io dei camorristi non ho paura – continua don Maurizio Patriciello – . Lo so, potrebbero uccidermi e forse lo faranno. Io l’ho messo in conto fin dal primo momento in cui sono stato ordinato prete. Io spendo i miei giorni insegnando ai bambini, ai ragazzi, ai giovani che non debbono temete niente e nessuno quando la loro coscienza è pulita. Ma aggiungo che bisogna sradicare il fare camorristico sin dai più piccoli comportamenti. Perché tutto ciò che uno pretende in più per sé e non gli appartiene, lo sta rubando a un altro. Perché ogni qualvolta che una persona si appropria di un diritto che non ha, sta usurpando un potere che non gli è stato dato. Tutti possiamo cadere in queste sottili forme di antidemocrazia. Ecco, signor prefetto, glielo dico con le lacrime agli occhi, lei stamattina mi ha dato proprio questa brutta impressione. Lei ha calpestato la mia dignità di uomo“.
Don Maurizio poi conclude: “Ai miei diritti non rinuncio facilmente ma, mi creda, cerco a mia volta di non invadere quelli di nessuno. Purtroppo, stamattina, credo che lei, signor prefetto, pur forse senza volerlo, abbia maltrattato e rinnegato i miei”. E intanto il caso continua a far discutere: l’ultimo in ordine di tempo a intervenire è stato Roberto Saviano che ha invitato il prefetto De Martino a scusarsi con don Patriciello “altrimenti bisognerà chiedere le sue dimissioni immediate”.