Ricorso respinto: la Fiat si è vista respingere dalla Corte di Appello del Tribunale di Roma il ricorso su Pomigliano d’Arco. Secondo quanto reso noto dai metalmeccanici della Cgil, i giudici del tribunale romano hanno confermato la sentenza contraria all’azienda torinese, condannandola all’assunzione dei 145 lavoratori della Fiom.
Il ricorso era stato presentato dai vertici della Fiat dopo che lo scorso 21 giugno il tribunale di Roma aveva condannato l’azienda per discriminazioni nei confronti della Fiom, disponendo l’assunzione nella fabbrica di Pomigliano di 145 lavoratori con la tessera del sindacato guidato da Maurizio Landini.
La vicenda giudiziaria ha inizio nello scorso maggio, con la Fiom che decide di adire le vie legali contro la Fiat: quando hanno inizio le procedure giudiziarie, infatti, nessuno degli oltre duemila assunti da Fabbrica Italia Pomigliano risultava iscritto al sindacato dei metalmeccanici della Cgil. La sentenza era arrivata a metà giugno e aveva condannato il Lingotto sulla base di una normativa del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni. L’azienda aveva presentato ricorso, chiedendo anche la sospensione della sentenza per non rendere immediatamente esecutiva la condanna: ad agosto però la sospensione era stata giudicata inammissibile dai giudici della Corte di Appello di Roma.
Oggi è arrivata una nuova sconfitta per la Fiat con i giudici che hanno respinto il ricorso condannando l’azienda all’assunzione dei lavoratori Fiom: l‘azienda torinese sostiene che il reintegro dei 145 operai iscritti al sindacato guidato da Landini avrebbe ripercussioni sugli altri operai già assunti dalla newco di Pomigliano visto che l’attuale situazione del mercato delle auto rende impossibile ulteriori assunzioni.