Bandiere a mezz’asta a Palazzo San Giacomo e un minuto di raccoglimento: così il Comune di Napoli manifesta la propria vicinanza alla famiglia di Pasquale Romano, il giovane ucciso per errore a Marianella lunedì scorso. “L’amministrazione comunale – si legge sulla nota che ufficializza l’emanazione dell’ordinanza del sindaco De Magistris – interpretando i sentimenti dell’intera cittadinanza per la tragica perdita di un innocente giovane vita, intende dare un segno tangibile di profondo dolore e indignazione. Pertanto ordina l’esposizione delle bandiere a mezz’asta nel palazzo Municipale in segno di lutto cittadino per la giornata del 19 ottobre 2012 in occasione delle esequie del giovane Pasquale Romano“.
“Ed invita, inoltre, – continua la nota – la cittadinanza tutta a rispettare un minuto di raccoglimento alle ore 9.30 del giorno 19 ottobre 2012 in segno di cordoglio e partecipazione”. L’omicidio del giovane di Cardito, l’ennesima vittima innocente della camorra, ha avuto un grande risalto in città: questa sera alle 19.30 ci sarà un presidio in piazza Marianella, promosso da Salvatore Salzano, Giuseppe Sbrescia e Alessandro Fiore, rappresentanti delle associazioni studentesche dell’Università di Napoli Federico II.
Sul barbaro assassinio è intervenuto anche il ministero dell’Interno Annamaria Cancellieri, chiamata in causa dai genitori di Pasquale in una lettera pubblicata sul ‘Mattino’: “Spero di incontrare la madre del ragazzo nei prossimi giorni, se lo vorrà, – afferma il responsabile del Viminale – per esprimerle tutta la mia partecipazione a questa terribile tragedia”.
Un dramma che ha messo nuovamente in primo piano la guerra contro la camorra, “una guerra – scrive il sindaco De Magistris – combattuta senza eserciti e carri armati, consumata all’interno di un paese democratico e in apparente stato di pace“. Una lotta che il primo cittadino afferma di mettere al primo posto nella sua esperienza di amministratore perché “esiste anche altro dalla camorra ed esiste in questa stessa città: nella sua cittadinanza, nella sua politica, nelle sue istituzioni”.