Si è dimesso, ma contemporaneamente è stata approvata la delibera che lo dichiara incompatibile come presidente della Provincia e Deputato. E’ accaduto oggi a piazza Matteotti dove il presidente Luigi Cesaro ha presentato la sua lettera di dimissioni.
Nella stessa giornata il consiglio provinciale ha votato con 26 voti a favore e 12 contro la delibera presentata dal consigliere di Fli Giovanni Bellerè sull’incompatibilità del Presidente, che occupa uno scranno anche a Montecitorio sede del Parlamento.
Con il voto espresso oggi è stato avviato l’iter per la decadenza del presidente Cesaro che non può stare con il piede in due scarpe. I rumors su un possibile addio di Cesaro si susseguivano da giorni fino all’ufficialità. Dopo le dimissioni, Cesaro ha tempo 10 giorni per presentare le sue controdeduzioni.
L’esponente politico potrà decidere se continuare a rivestire la carica di Presidente o quella di Deputato, anche se molti già stanno investendo sulla corsa di Cesaro al Parlamento per le prossime elezioni Politiche previste per il 2013. Intanto il testimone è stato passato al suo vice Antonio Pentangelo, esponente del Pdl che è stato designato ieri.
Il passaggio di consegne a Pentangelo eviterà il commissariamento dell’Ente e l’attuale consiliatura continuerà a governare fino al 2013 per la realizzazione della Città Metropolitana.
Quella di Cesaro non è la prima delle dimissioni susseguitesi in questi giorni. Ci sono stati anche alcuni sindaci che vogliono tentare la corsa a Montecitorio, annullando la propria carica politica entro sei mesi prima dalle elezione come legge prescrive. in questi giorni hanno deposto la fascia tricolore il sindaco di Giugliano Giovanni Pianese (Pdl), il primo cittadino di Avellino Giuseppe Galasso (Pd) e il sindaco di Portici Giovanni Cuomo (Pd).