Guardando il Napoli visto in campo ieri sera in un San Paolo gremito di gente, saltano alla mente ricordi neanche troppo lontani, quando partite come quella di ieri finivano tragicamente con una sconfitta. Tante volte l’anno scorso gli uomini di Mazzarri, sono usciti sconfitti da partite in cui c’era da soffrire più del dovuto, con cotanto seguito di polemiche e recriminazioni. Il Napoli di questa stagione invece è diverso, o almeno sembra. L’Udinese si è presentata al San Paolo con una carica d’entusiasmo particolare, dopo la bella vittoria in Europa League contro il Liverpool, convinta di poter far risultato anche a Fuorigrotta. Ma il campionato non è l’Europa League ed i tifosi napoletani, vista anche la sconfitta con il Psv, lo hanno capito bene. De Laurentiis e Mazzarri, non lo dichiareranno mai apertamente per il momento, ma il Napoli vuole lottare per lo scudetto e per questo che bisogna provare a vincere tutte le partite di campionato, perché accanto, sul gradino più alto della classifica, siede insieme agli azzurri una squadra che non perde praticamente mai e che anche ieri con il Siena è riuscita a strappare una vittoria tutta cuore e carattere.
Ha tenuto bene il campo la squadra di Mazzarri, tirando fuori carattere, tecnica ed orgoglio, ha resistito ad una metà di primo tempo in cui l’Udinese ha tentato di fare il colpaccio, presentandosi in maniera arrembante dalle parti di De Sanctis, mai impensierito più di tanto. I Friulani hanno prodotto una mole gioco notevole, senza mai essere davvero incisivi nell’affondo finale. La difesa inedita del Napoli, con Fernandez titolare centrale in campionato, tutto sommato ha resistito bene ai tentativi di Di Natale e compagni. Poi all’improvviso l’accelerazione partenopea, Hamsik protesta giustamente per un chiarissimo fallo di mani in area friulana che l’arbitro, a due passi, considera regolare. Dopo pochi minuti però, il Napoli trafigge l’Udinese con una meravigliosa azione innescata da un tacco magico di Cavani che sulla corsa serve Maggio, cross teso al centro e Marechiaro, a metà tra una conclusione ed un tuffo, mette dentro la palla dell’uno a zero. Esplode il San Paolo per un gol che sa di liberazione. Proprio lui, Marek Hamsik, il faro illuminante di questo Napoli, colui che dopo la partenza del Pocho (e gol a parte di Cavani) si è messo la squadra sulle spalle, immergendosi alla perfezione nel ruolo di uomo squadra e bandiera di questo Napoli che ha voglia di crescere ancora. La festa per il gol dura poco, perché il Napoli è anche squadra che da una rimessa laterale a proprio favore, riesce a mandare in rete Pinzi, che in tutta tranquillità trova il gol del pareggio, dopo che due secondi prima gli azzurri avevano sfiorato il raddoppio con Pandev, arrivato leggermente in ritardo su una palla che doveva solo essere accompagnata in porta. Eppure il Napoli non si abbatte, anzi Hamsik e Cavani suonano la carica e nel giro di due minuti è nuovamente vantaggio azzurro. Stavolta è Pandev, che fino a quel momento non era sembrato in gran serata, a mettere in rete un colpo da biliardo, dopo aver stordito due avversari con un gesto tecnico che solo lui poteva inventare, finta in un fazzoletto e conclusione secca sul primo palo. Due a uno e squadre a riposo.
Nella ripresa, anche se il risultato resterà invariato, il Napoli è cresciuto, grazie soprattutto ai due perni di centrocampo, Hamsik e Inler, autore ieri sera di una prova rabbiosa e tenace, vero e proprio padrone del centrocampo, nonostante una prima parte di gara giocata in sofferenza come tutta la squadra. Peccato per il Matador che non è riuscito a trovare il settimo gol in campionato, ma da apprezzare come al solito la sua partita al servizio della squadra, bandiera insieme a Marechiaro di questo Napoli. Buona tutto sommato anche la prova di Fernandez, che ingenuità a parte sul gol del pareggio dell’Udinese, si è fatto trovare quasi sempre presente nelle chiusure, segno di una tenuta mentale in continua crescita, alla quale deve necessariamente aggiungersi una buona dose di esperienza da acquisire ancora.
Alla fine del match il Napoli si ritrova ancora primo in classifica, dopo una prova in cui ha dimostrato ai tifosi, al mister ed alla dirigenza che a nessuno piace perdere e che la voglia di reazione c’è, presente e viva in ogni calciatore che scende in campo o siede in panchina. Proprio come Lorenzo Insigne, che ieri sera, seguendo ormai un copione stabilito, è subentrato a Pandev al decimo del secondo tempo, offrendo ancora a sprazzi prova del suo talento. Lo sa bene Mazzarri che non si tira indietro e continua ad impiegare con costanza anche il talentuoso folletto di Frattamaggiore, al quale ha offerto tutta la sua esperienza per completarne il processo di crescita e renderlo finalmente un titolare a tutti gli effetti.
Adesso, prima della grande sfida allo Juventus Stadium, tocca alle nazionali. Dodici azzurri partiranno per poi ritornare solo due o tre giorni prima della grande sfida. Mormora un po’ Mazzarri e con lui il suo presidente, ma ogni squadra che si rispetti annovera tra le sue fila giocatori di livello, che inevitabilmente finiscono anche al servizio delle rispettive nazionali. Ma adesso c’è da godersi questa meritata pausa, guardando la classifica dall’alto, alla Juve c’è tempo per pensarci.