Più di mille tifosi al seguito. Tante aspettative, tanti sogni, una serie di brividi che ti passano lungo il corpo incominciano già quando varchi i cancelli dello stadio “straniero” nel quale il Napoli sta per scendere in campo, per quella che tutti si aspettano essere un’altra grande notte d’Europa. L’avversario stavolta è importante, il Psv di Eindhoven, è una squadra di tutto rispetto, con esperienza infinita in Europa e come suo solito si presenta in campo, nel suo stadio, con la grinta necessaria per affrontare una competizione di questo livello. Di fronte al contrario scende in campo un Napoli che davvero non ti aspetti. È un Napoli 2, ma leggermente rivisto, con Dzemaili e Cannavaro in campo per cercare di fornire la saggezza mentale giusta a due reparti alquanto inediti, con Donadel ed El Kaddouri da una parte e Fernandez ed Aronica, al fianco del capitano azzurro. Mazzarri forse, memore della grande vittoria per quattro a zero contro l’Aik Solna, ma cosciente della caratura diversa del Psv, ha voluto contenere il turn over, lasciando in campo qualcuno con esperienza maggiore, anche se in fin dei conti le scelte di Cannavaro e Dzemaili erano obbligate, vista anche la squalifica di Hamsik. Troppo superficiale forse il Mister azzurro però, nel partire con una panchina così ricca di titolarissimi, tenuta ovviamente a riposo in vista del campionato.
Il campo infatti ha dimostrato come il Napoli non abbia quasi mai giocato al calcio per tutto il primo tempo, arrancando su ogni pallone e non essendo in grado di produrre un’azione offensiva degna di nota. El Kaddouri e Vargas erano praticamente assenti ed Insigne da solo non poteva certamente sfondare la muraglia olandese. In difesa poi, a nulla è valsa la prova d’orgoglio di Paolo Cannavaro e neanche la serie infinita di parate di Rosati, che in parte si è fatto perdonare il mezzo pastrocchio difensivo che ha regalato agli olandesi il più facile degli uno a zero. Aronica e Fernandez hanno sofferto in modo particolare la velocità di Lens e compagni, capaci di entrare in area da qualsiasi parte ed in qualsiasi modo. Veri e propri padroni dell’area di rigore, specialmente sui calci d’angolo. Il Napoli non reagisce al primo gol e alla fine, prima che si chiudesse la frazione di gioco, ha subito anche il secondo, tra l’incredulità dei tifosi e lo stupore di Mazzarri, molto amareggiato a fine partita per come i suoi ragazzi hanno affrontato la partita dal punto di vista psicologico.
Nella ripresa il mister ci prova a cambiare marcia ed allora subito in campo il Matador al posto di un impalpabile El Kaddouri, che da solo per circa dieci minuti cerca di suonare la carica. Puntuale però, arriva il terzo gol del Psv ad opera di Marcelo che, dal solito calcio d’angolo, insacca con una certa facilità colpendo di testa tra Aronica e Fernandez. A nulla poi sono serviti gli ingressi di Pandev, entrato al posto di Insigne che Mazzarri comunque ha voluto risparmiare anche per il campionato e Zuniga. In realtà il loro ingresso in campo a qualcosa è servito, perché il Napoli, che finalmente ha incominciato ad essere pericoloso, ha dimostrato come questa partita andasse affrontata con una formazione leggermente diversa da quella scesa inizialmente in campo. Da sottolineare anche la buona prova di Giandomenico Mesto, che nel secondo tempo, più che nel primo, quando il Napoli ha iniziato a creare azioni importanti, si è sempre fatto trovare presente, offrendo spesso una buona profondità alla manovra. Buonissima anche la prova di Rosati, chiamato davvero agli straordinari ieri sera, prestazione però macchiata da quella uscita a valanga su Fernandez, autore al contrario di una prestazione molto discutibile, anche sotto il punto di vista della tenuta mentale.
La partita di ieri sera ha messo in luce una strana fragilità, ha gettato un po’ di scompiglio, perché il Napoli ed i suoi tifosi non erano più abituati a perdere e ritornare così tremendamente nella realtà, cedendo anche al nervosismo e rimediando una sfilza infinita di ammonizioni, in una notte in cui si sognava già un altro trionfo, fa davvero male precipitare nuovamente a terra e sentire il sapore amaro della sconfitta. Niente è perduto ovviamente, perché il girone è ancora lungo ed è abbondantemente alla porta del Napoli. Tutti lo sanno in casa Napoli, non tocca far altro che ripartire da Eindhoven e far tesoro delle ingenuità commesse, solo così è possibile affrontare adesso la partita di domenica in campionato contro un’Udinese che ieri sera ha sbancato Liverpool e che sicuramente si presenterà al San Paolo con una marcia in più.
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