Un sequestro di 3500 chilogrammi di alimenti contraffatti: è questo il risultato di una maxi operazione condotta dai nuclei antifrodi dei carabinieri di Roma, Parma e Salerno su disposizione del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari.
Il blitz è scattato nell’ambito di un’inchiesta sulla tracciabilità e sul ‘made in Italia’ ed ha portato, tra l’altro, alla scoperta della commercializzazione di limoni provenienti dall’Argentina con marchio Igp (indicazione geografica protetta) di Sorrento: in totale sono sei i quintali di limoni sequestrati in provincia di Napoli perché venduti utilizzando un falso marchio di qualità.
Stessa sorte per un vasto quantitativo di alimenti venduti con marchi di qualità falsi: dalla pasta fresca all’aceto e ancora formaggi,prodotti ortofrutticoli e lattiero caseari. L’operazione condotta in tutta Italia arriva a conclusione di un periodo di intensa attività delle forze dell’ordine nel campo della contraffazione alimentare: un mercato che, secondo le stime date da Coldiretti, ha un giro di circa 10 miliardi all’anno.
Già ad agosto c’erano state delle operazioni simili che avevano portato al sequestro di diversi alimenti venduti con marchi tipici falsi; grazie alle indagini del Nucleo antifrodi dei Carabinieri e con l’attivazione di una rete di cooperazione internazionale fatta dall’Interpol è stato possibile operare azioni di contrasto anche nei confronti della contraffazione di prodotti ‘Made in Italy’ compiuta all’estero: sono così venuti alla luce la produzione di falsi vini italiani (a denominazione Barolo, Chianti, Valpolicella, Montepulciano e Nero d’Avola) realizzati in Gran Bretagna grazie ai ‘wine-kit’, una serie di preparati solubili in acqua che il consumatore straniero è portato poi a considerare vino italiano di alta qualità.
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