13 studi di architettura napoletani progettano idee intorno ad HOPE
Il PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, accoglie fino al 7 ottobre la mostra “Interni di Luce”, promossa da Luceplan e Novelli Arredamenti, con il patrocinio dell’ ADI (Associazione per il Disegno Industriale), sezione della Campania. L’esposizione mostra i progetti realizzati da tredici studi di architettura napoletani che hanno reinterpretato le potenzialità dell’apparecchio d’illuminazione Hope, versione innovativa e contemporanea dell’archetipo del lampadario tradizionale. La peculiarità di questo sistema di illuminazione è quella di essere in grado di crescere fin quasi all’infinto, partendo da piccole dimensioni , grazie alla ripetizione di lenti Fresnel che frazionano e moltiplicano la luce. Gli architetti e gli studi di architettura coinvolti si sono cimentati con l’innovazione e la versatilità del sistema Hope indagando le numerose integrazioni che posso esistere tra corpo illuminante e architettura. Il risultato sono le 13 tavole di progetto (100X70 cm) esposte al PAN, che propongono idee e soluzioni in ambiti reali o virtuali aprendo nuovi orizzonti di progettazione con la luce. Le tavole presentano idee progettuali intorno a siti storici come il Duomo del Rione Terra di Pozzuoli, spazi urbani come il lungomare di Napoli e le stazioni ferroviarie, ed ancora spazi privati come interni domestici e luoghi di lavoro.
Lo studio Gnosis Architettura ha inserito il sistema HOPE nell’ambito del restauro del Duomo del Rione Terra di Pozzuoli collocando la luce in un involucro contemporaneo lungo l’intera navata centrale. L’Od’A Officina d’Architettura ha pensato alla riqualificazione della Stazione ferroviaria di Baia, sostituendo all’attuale sistema di illuminazione costituito da lastre retrolluminate a filo col soffitto, la pienezza e la tridimensionalità del sistema HOPE. Gli architetti Jandoli e Pisapia, collocano il sistema Hope nel progetto di un Centro Culturale ricavato dal recupero di due ex scuole. Lo studio Stile Libero di Salvatore Cozzolino presenta il disegno dell’atrio passeggeri della Stazione Antiquarium della Circumvesuviana di Torre Annunziata. Lo studio Corvino e Multari hanno progettato un TEMPORARY PAVILLON sul lungomare di NAPOLI, immaginandolo come un LUNGOMARE HOPE, un padiglione che sia un ambiente ricco di amore, bellezza, armonia, calore, complicità, confronto, dialogo, equilibrio, esperienza, emozione, forma… Gli architetti Cherubino Gambardella e Simona Ottieri, per Gambardellarchitetti hanno immaginato una stanza colorata, una sala quadrata aperta sul mare e un lampadario grande come il soffitto che reinterpreta le “Incannucciate” utilizzate nei secoli scorsi. Lo scopo del loro progetto è quello di dare luce ad un immenso soffitto/lampadario/scultura/casa/di legno argentato attraverso HOPE questo bel’object trouvé.L’ architetto Giancarlo Scognamiglio, GSA ha disegnato la nuova sede del “POLO TECNOLOGICO” del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Fuorigrotta. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso edilizio costituito da tre corpi di fabbricati disposti ad “U” e al cui interno l’architetto immagina l’installazione di lampade HOPE. UAP Studio ha presentato il progetto per la nuova Stazione della Circumvesuviana di Nola, disegnando un sistema di spazi pubblici urbani e pensando la nuova stazione come una grande pensilina d’acciaio, esile e alta con un atrio esterno aperto e permeabile. Per evitare il senso di spaesamento per lo spazio ipogeo ha inserito le lampade HOPE a sospensione dal soffitto, al fine si sfruttarne le proprietà riflettenti ed il ridotto consumo energetico. Pica Ciamarra Associati ha lavorato sul concetto: HOPE=SPERANZA pensando che la luce qualifica lo spazio, esalta le qualità proprie dell’architettura, il vuoto la diffonde riverberandola e frantumandola per insinuarsi negli anfratti. Il concetto ideato e di conseguenza la lampada HOPE andrebbe realizzato a Napoli presso la fondazione De Felice e presso la sala VIP dell’aeroporto internazionale, a Genova presso il ponte Parodi, a Salerno nella Biblioteca dell’Univeristà e nella Galleria Carnicchiara ed infine a Novara nel Polo di Innovazione Tecnologica. Gli architetti dello studio Alberto Izzo & Partners hanno pensato all’inserimento di HOPE in un appartamento di Napoli, utilizzando la luce per plasmare gli spazi e sfruttando la lampada anche per captare la cangiante luminosità esterna. L’architetto Renato Carrelli ha presentato un progetto concettuale sui bisogni umani e l’ambiente fisico. Altrettanto concettuale è la tavola buia dell’architetto Paolo Colantuoni su cui campeggia la scritta: “in principio erano le tenebre avvolte dalle tenebre”. La tavola degli architetti della Interplan 2 Architects mostra due progetti molto diversi tra loro: uno ancora in corso che interessa l’edificio del Polo dello Shipping a Napoli e l’altro, realizzato recentemente nell’atrio del quartier generale della NATO a Lago Patria.