È il giorno del decreto salva-Napoli: oggi il consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera al provvedimento per rimpinguare le casse di Palazzo San Giacomo, così come di altri comuni del Sud a rischio default, in cambio di un piano risparmi. Un decreto molto atteso dall’amministrazione comunale, ma che, stando alle prime indiscrezioni sui contenuti, non potrà raccogliere il consenso del sindaco De Magistris.
Proprio il primo cittadino ha messo in guardia l’esecutivo, preannunciando una reazione “forte e chiara” se “le risposte del governo non dovessero rispondere in modo concreto alle necessità del Comune”. Le parole di De Magistris, arrivate ieri durante il vertice in prefettura con i ministri Cancellieri e Severino, derivano proprio dalle prime notizie che trapelano sul testo del decreto.
La preoccupazione del sindaco è per le condizioni che il governo imporrà al Comune per il sostegno alla ristrutturazione del debito, la cui cifra è arrivata ormai a circa tre miliardi di euro. De Magistris teme inoltre l’invio da parte dell’esecutivo di un commissario dei conti e avverte: “Napoli non sarà commissariata. Siamo un’amministrazione virtuosa, abbiamo il primato della buona politica, il governo saprà che non può attivare tali provvedimenti. Sono preoccupato – l’allarme del sindaco – della tenuta sociale della città: se si continuerà nell’ingiustizia sociale, io sarò dalla parte dei cittadini”.
“Sono state fatte tante promesse – continua De Magistris -, il presidente Napolitano ha mostrato grande sensibilità e ora vogliamo i fatti: leggerò il decreto e se non dovesse corrispondere alle nostre esigenze – la conclusione del primo cittadino di Napoli – la mia reazione sarà forte e chiara”.
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