Soffre, ma vince: il Napoli suda le proverbiali sette camice contro la Sampdoria, ma riesce a portare a casa i tre punti e a riagguantare la Juventus in testa alla classifica. Partita difficile contro i blucerchiati che mettono in campo un pressing forsennato e bloccano tutte le fonti di gioco degli azzurri: la formazione partenopea risponde con una difesa attentissima e un attacco in giornata no, così ne viene fuori una gara in cui di palle gol se ne vedono davvero poche.
Per riuscire a sbloccare un match del genere serve solo un colpo di genio ed è quello confezionato dal Napoli a metà ripresa: una ripartenza sull’asse Hamsik-Inler degna di essere studiata nelle scuole calcio, con lo slovacco atterrato sulla linea dell’area di rigore da Gastaldello che viene anche espulso. Il tiro dal dischetto è trasformato da un Cavani praticamente inesistente per tutti i novanta minuti, ma che si fa trovare pronto ugualmente all’appuntamento con il gol.
L’1-0 è poi difeso con qualche sofferenza, nonostante la superiorità numerica, grazie a un reparto arretrato che ha avuto un Campagnaro in giornata di grazia: fenomenale la prestazione dell’argentino che ha così bilanciato una gara al di sotto della sufficienza da parte di Maggio sulla stessa fascia. Male anche Gamberini, così come De Sanctis apparso incerto nelle poche volte in cui è stato chiamato in causa; da sottolineare invece la nuova buona partita di Insigne che ha sostituito uno spento Pandev dando un po’ di brio all’attacco azzurro.
PAGELLE SAMPDORIA-NAPOLI
De Sanctis 5,5 – Quasi mai chiamato in causa, si mostra incerto in alcune uscite di piede evidenziando un insolito scarso feeling con i compagni di reparto.
Campagnaro 7,5 – Monumentale: chiude ogni buco, mette una pezza a qualche errore dei compagni di squadra e se per una partita limita al minimo le sgroppate offensive poco importa.
Cannavaro 6 – Patisce un po’ troppo la velocità di Eder, soprattutto nel primo tempo; non lesina le maniere forti pur di fermare gli attacchi blucerchiati.
Gamberini 5 – Decisamente involuto rispetto alla partita con la Lazio: lento e impacciato, sbaglia spesso e volentieri posizione costringendo i suoi compagni a rimediare. È lasciato libero di impostare, ma non è il suo forte e si vede.
Maggio 5 – Davvero male: mai una sgroppata, sbaglia anche i passaggi più semplici e non riesce neanche a dare il suo contributo in fase difensiva. Il fratello ‘stupido’ del Maggio ammirato nelle serate di gala. (Mesto sv)
Inler 6,5 – Combatte come un guerriero in mezzo al campo; a volte ritarda troppo la giocata, ma è anche dal suo piede che parte l’azione che porta la rigore della vittoria.
Behrami 6 – Merita la sufficienza per la generosità che mette in campo: a livello di prestazione però non ripete quella offerta contro la Lazio e fa arrabbiare in più di un’occasione un già effervescente Mazzarri.
Zuniga 6 – Giornata difficile per il colombiano che seppur con qualche patema d’animo porta a casa la pagnotta: soffre molto nel primo tempo, va meglio invece nella ripresa quando decide che è meglio attaccante che difendersi e si fa vedere con più frequenza nella metà campo avversaria.
Hamsik 6,5 – Dei tre gioielli azzurri è quello che prova con maggior insistenza ad accendere la luce: ci riesce al 66′ quando apre e chiude il contropiede che porta poi al calcio di rigore. Sempre più leader della squadra. (Dzemaili sv)
Pandev 5 – Mai in partita: non ne azzecca una, sbagliando anche le palle più semplici. I compagni di certo non lo aiutano, ma lui non prova mai a caricarsi la squadra sulle spalle con un calciatore del suo calibro dovrebbe fare. (Insigne 6,5 – Entra e la squadra si ravviva: i suoi dribbling e i suoi guizzi danno un po’ di vigore a un attacco spuntato)
Cavani 6 – Si vede solo al 66′ quando realizza il rigore che regala i tre punti al Napoli: il gol è l’unica cosa buona di una partita in cui non riesce mai a rendersi pericoloso.
Mazzarri 5,5 – Ferrara gli blocca le fonti di gioco e lui non fa nulla per modificare il corso delle cose. Troppo nervoso, si fa espellere sul finire del primo tempo. Dalla ripresa azzecca il cambio (Insigne per Pandev) che dà più brio alla squadra.