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Categories: CronacaNews

Napoli, la protesta delle mamme per la refezione a scuola

Le mamme scendono in campo: centinaia di mail provenienti dai pc dai genitori dei bambini delle scuole materne ed elementari  di Napoli hanno inondato la casella del sindaco e dell’assessorato all’Istruzione. “Non vogliamo la Coppa Davis e neppure la Coppa America, vogliamo la refezione a scuola”, il grido di battaglia delle mamme arrivato a Palazzo San Giacomo, come riportato da ‘Repubblica’.

La protesta dei genitori contro il mancato via libera al tempo pieno a scuola è ormai diffusa in tutta la città: da Materdei al Vomero, le manifestazioni si rincorrono con un’unica richiesta, la mensa a scuola per i propri figli. Una lotta che non sembra aver prodotto risultati visto che ai genitori dell’asilo Rocco Jemma di Materdei l’assessore ha affermato che non ci saranno novità prima del 5 novembre.

Diversi i problemi che hanno portato a questo ritardo: dai tempi di approvazione del bilancio, alla mancata pubblicazione delle tabelle dietetiche, per finire con l’introduzione di scodellamento e cibi biologici. Così, tempi tecnici alla mano, la gara biennale per i 30mila pasti giornalieri da far arrivare alle 300 sedi scolastiche è stato rinviato a gennaio 2013. Intanto il Comune ha provato a coprire il buco con una gara ristretta che però non consentirà di avere la refezione a scuola almeno fino a novembre: le ditte hanno, infatti, tempo fino al 13 ottobre per farsi avanti e avranno poi altri dieci giorni di tempo per presentare le loro offerte. Anche se stesso il 23 ottobre verrà aggiudicato il bando, vi vorrà poi un’altra settimana per formalizzare i contratti ed ecco che si arriva ad inizio novembre.

Le mamme però non ci stanno: sono costrette a fare i miracoli per poter prelevare i bambini a scuola durante l’orario di lavoro e non tutte possono permettersi di pagare una baby sitter. Vogliono che si faccia presto, chiedono di sapere di chi è la colpa di questo ritardo e avvertono: “Sindaco e assessore dovranno rispondere dei danni causati alle famiglie napoletane”.

Bruno De Santis

Giornalista professionista napoletano. “Le parole sono tutto ciò che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste”.

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