Niente di meglio per festeggiare la centesima partita del Napoli in una competizione europea. Ieri sera al San Paolo abbiamo assistito ad un’ennesima storia da raccontare. Edu Vargas, al suo esordio ufficiale stagionale dal primo minuto, regala al pubblico presente i suoi primi tre gol con la maglia del Napoli. La sua tripletta, nella sua notte da sogno, rimarranno lì, per sempre scolpiti nella mente e nel cuore dei tifosi.
Un ragazzo timido, riservato, con tanto talento da dimostrare e da vendere. Edu Vargas è arrivato tra lo scetticismo di molti, si è allenato in silenzio, cercando di ambientarsi in fretta e di imparare la lingua, prima ancora di comprendere gli schemi ed il gioco di Mazzarri e del suo tattico Frustalupi. I due, con l’aiuto degli altri calciatori, hanno lavorato molto su di lui preparandolo al grande debutto. Finalmente ieri sera i suoi primi tre gol ufficiali, veri, di quelli che contano davvero, davanti al pubblico di Napoli, che non hai mai smesso di credere in lui e del quale aveva già notato le reali potenzialità nella partita d’esordio in campionato, quando ha pennellato sulla testa di Cavani, un pallonetto al contagiro per il gol del definitivo tre a zero. Uno scugnizzetto cileno, con la faccia da bravo ragazzo che corre veloce, palla al piede e che adesso si è sbloccato, regalando al Napoli una vittoria convincente contro un avversario che comunque sa il fatto suo.
La vittoria delle seconde linee. Non è per nulla corretto chiamarle così ormai, perché ieri sera è scesa in campo una squadra che per dieci undicesimi era totalmente nuova. Una versione inedita del Napoli, dalla quale possono trarsi ottime conclusioni, perché la rosa è cresciuta in termini di qualità. In essa esperienza e gioventù vanno a braccetto, creando un clima ideale per la crescita professionale ed umana dei giovani talenti. Insigne, Vargas, El Kaddouri e tanti altri sono le nuove scommesse del Napoli, così come lo sono stati il Pocho e Marechiaro. Una vittoria di gruppo, maturata anche grazie al grande lavoro di Mazzarri e del suo staff che in questi anni ha portato a Napoli un nuovo modo di intendere il calcio, rendendo nuovamente il Napoli “bello da vedere” come non succedeva davvero da decenni. Un calcio giocato e pensato, veloce e dinamico, che si catapulta in avanti, all’attacco degli spazi tra le linee, all’inseguimento dei vuoti lasciati dagli avversari. Vuoti nei quali inserirsi e colpire a morte. Tutto ruota intorno ai movimenti, all’attenzione che ogni singolo giocatore deve avere per non inceppare i meccanismi sia in attacco che in difesa. E poi ci sono loro, i gioielli di casa De Laurentiis, un gruppo di ragazzi che in mezzo al campo ha imparato a soffrire, subire, ma anche e soprattutto ad attaccare, segnare e divertirsi, specialmente quando riescono a giocare senza timori, liberando talento e fantasia, per il piacere del pubblico e personale.
E’ presto ancora per dire che questo sarà l’anno del Napoli, ma i presupposti per una stagione ricca di tanto bel calcio ci sono tutti, non resta che attendere e godersi lo spettacolo, sperando sempre che valga il prezzo del biglietto!