Ricca di parole ma anche musica la presentazione della stagione 2013 del teatro Trianon di Napoli.
“Un progetto parte-nopeo e parte-europeo -le parole del neo direttore artistico del teatro Trianon, Giorgio Verdelli– il cercare di fare sistema con le tante eccellenze che la nostra città e la nostra regione hanno sempre prodotto e che spesso trovano ed hanno trovato conferma andando via”
Per l’assessore Marcello Taglialatela, l’obiettivo che la Regione Campania affida al teatro Trianon non si limita solo all’aspetto artistico:” ci si allarga a funzioni di avamposto culturale e sociale. Con la direzione artistica affidata a Verdelli, si vuole esaltare la tradizione della musica e della canzone napoletana in un contesto sempre più nazionale e internazionale.
Una rinascita per il teatro Trianon di cui abbiamo vissuto tutti una crisi, lo stesso direttore Artistico ha doverosamente ringraziato tutti gli artisti per essersi adeguati al particolare momento, esprimendo il desiderio che il palco del Trianon non sia solo avamposto di cultura ma punto d’incontro per la città. “Vorrei che la gente si innamorasse di questo teatro come io stesso ne sono innamorato” sono state le parole emozionate del Direttore Artistico Verdelli.
Parteciperanno al ricco programma del palinsesto teatrale nomi quali Tony Esposito, Enzo Gragnaniello, James Senese, gli Osanna con la partecipazione straordinaria di Giampiero Ingrassia, il grande Maestro Peppino Gagliardi. Dal mese di novembre, Guanfranco Gallo con i Letti sfatti, Enrico Ruggeri, Enzo Avitabile.E sono solo alcuni dei nomi presenti in lista. Peppino Gagliardi ha fatto un regalo d’effetto per i presenti alla conferenza: una versione inedita e improvvisata di “Settembre” pianoforte e voce, accompagnato da Enzo Gragnaniello e Gianfranco Gallo. Insomma, al Trianon si ascolterà la Tradizione. Quella che con le parole di Igor Fedorovic Stravinskij, “non e’ la testimonianza di un passato concluso, ma forza viva che anima e informa di se’ il presente. Lontana dalla ripetizione di ciò che e’ stato, presuppone la realtà di quel che dura”. Il Trianon e’ un teatro che deve durare perché ha in se’ la Tradizione.