Lo stadio del mare verrà smantellato. Dopo il dibattito creatosi nei giorni scorsi, a fine evento è stato lo stesso De Magistris a chiarire il destino della struttura che ha ospitato la Coppa Davis, appena terminata con la vittoria dell’Italia. Il primo cittadino ha chiarito che resta il progetto per il lungomare.
Costruito in tempi record e senza dispendio di denaro pubblico, lo stadio dovrebbe essere rimosso dopo la kermesse sportiva in corso in questi giorni alla Rotonda Diaz. Il placet della Sovrintendenza, infatti, è arrivato proprio perché si trattava di una struttura mobile.
Lo stadio, infatti, per essere costruito ha dovuto inglobare al suo interno la statua equestre del generale Armando Diaz, da cui prende il nome la rotonda, che fu capo di stato maggiore del Regio esercito durante la prima guerra mondiale.
Il Comandante, che è stato recintato con una rete di ferro, troneggia sulle gradinate dello stadio del mare, principale spettatore dei match Italia-Cile di questi giorni. I nostri occhi elettronici hanno fotografato delle crepe ai lati del grande lastrone di marmo, su cui è appoggiato il condottiero a cavallo. Arrivando così vicino alla statua è possibile notare lo stato di incuria ed alcuni calcinacci sporgenti, che potrebbero essere pericolosi una volta smontato lo stadio.
La statua, infatti, è stata già modifica per renderla parte integrante del progetto. I pennoni portabandiera, che erano alla base della statua per incorniciare la veduta dal mare, sono stati segati per ingabbiarla tra i gradoni degli spalti.
L’opera, che risale al 1936 e realizzata da Francesco Nagni e Gino Cancellotti, riporta sulle pareti di marmo il racconto dell’atto conclusivo dell’Unità d’Italia iniziata con i moti rivoluzionari del Risorgimento e conclusa con la conquista di Vittorio Veneto.