Sul nuovissimo prato del San Paolo ieri pomeriggio abbiamo assistito alla realizzazione di un sogno, di quelli che tutti i bambini che prendono a calcI un pallone, covano segretamente in un angolo del proprio cuore. Siamo alla metà del secondo tempo, Lo speaker chiama una sostituzione e Lorenzo è lì fermo a bordo campo, in attesa di entrare. Lorenzo è carico, vive un periodo di grazia, tra l’esordio in seria A con la squadra della sua città e la convocazione in nazionale maggiore (con ottimo esordio anche li). Lorenzo è lì fermo, aspetta che Edinson esca, un saluto tra i due e via, i primi passi verso il sogno della vita. Pochissimi minuti, il tempo di sistemarsi in campo ed ecco che alla prima occasione uno straordinario Goran Pandev (altra storia da raccontare) serve ad Insigne una palla sul filo del fuorigioco… un lampo, nemmeno il tempo di guardare il portiere ed il Napoli chiude la partita contro il Parma grazie al primo gol in seria A di Lorenzo Insigne. Alle volte il calcio regala anche questo; emozioni vere che vengono da dentro e che sono avulse a qualsiasi logica affaristica o di marketing. Quella di Lorenzo è la storia tutta da scrivere di un talento cristallino che sta esplodendo e che tante cose ancora avrà da esprimere.
Si sorride a Napoli oggi. Nessuna giornata poteva essere più adatta per festeggiare le 300 panchine in serie A di Mazzarri che finalmente è riuscito a sfatare anche il tabù chiamato Parma. Sorride Mazzarri ed è felice per il gol di Insigne, per la splendida prova del suo centro campo e forse un po’ meno per le numerose palle gol sciupate dal Napoli, che ieri pomeriggio è stato in totale possesso della partita, tranne in una circostanza a fine primo tempo, quando il Parma ha accorciato le distanze segnando con Parolo il gol del momentaneo due a uno.
Attacco devastante. La partita di ieri ha offerto un saggio delle potenzialità offensive degli azzurri, che quando partono all’assalto possono trovare il gol in ogni modo e con ogni uomo. La certezza di Cavani, la classe di Pandev, le mente (ed i piedi) di Hamsik, la potenza esplosiva di Insigne ed infine il talento non ancora del tutto espresso di Edu Vargas. Il parco attaccanti offre la possibilità a Mazzarri di poter variare assetti, uomini e geometrie, con la consapevolezza che ognuno sa il fatto suo e soprattutto nessuno si sente più importante degli altri compagni di reparto. L’attacco del Napoli in questo momento è forse il più completo del campionato ed è anche quello supportato da uno dei reparti mediani meglio assortiti, in cui pressing, contenimento e ripartenza dell’azione, riescono senza troppe difficoltà.
Il Napoli di questo avvio di stagione, sembra davvero diverso da quello dell’anno scorso, dove anche partite come questa erano viste sempre come un’incognita. Il nuovo Napoli del post Lavezzi invece, sembra perfettamente maturato, capace di soffrire e di attendere, per poi saper partire con lucidità devastante. Paradossalmente la partenza del Pocho sembra aver creato quell’equilibrio di cui si sentiva la necessità, perché con Pandev che, a detta di Mazzarri è uno dei miglior assist-man d’Europa, sembra che si sia trovata la quadratura perfetta. Siamo solo all’inizio purtroppo e gli entusiasmi cominciano già a crescere, così come le aspettative, ma il campionato è lunghissimo e l’Europa League avrà comunque la sua influenza sul rendimento della squadra. Questo però si vedrà, per adesso c’è da godersi la testa della classifica anche se in compartecipazione, in attesa che il tempo faccia la sua naturale selezione, lasciando li su in cima soltanto chi ha le carte in regola per arrivare alla vetta più alta.