La riscossione della seconda rata dall’Imu si preannuncia per i proprietari di casa come una vera e propria stangata: Napoli, insieme ad altre città, ha scelto di applicare l’aliquota massima (lo 10,6 per mille) per le seconde case, ma anche una delle aliquote più elevate (5 per mille) per le prime abitazioni.
Ma non è finita qui, perché il Comune ha applicato tassi elevati anche per gli affitti liberi e le case sfitte: una scelta che, secondo quanto denunciato da Confedilizia, potrebbe avere ripercussioni sui prezzi degli affitti nei prossimi mesi con un’impennata verso l’alto.
La decisione dell’amministrazione comunale è in controtendenza con quanto fatto per la prima rata, quando era stata scelta l’aliquota più bassa: conti alla mano però Palazzo San Giacomo ha rivisto la sua linea, decidendo per l’applicazione delle tariffe più alte per le seconde case. Una decisione che potrebbe poi essere rivista per il saldo di dicembre. Il Comune si attende un introito di circa 45 milioni di euro dalla seconda rata Imu: in totale sono attesi 75 milioni dalle prime case (+3,7% rispetto al 2007) e 185 milioni dalle seconde abitazioni, con un 50% in più rispetto alla vecchia Ici.
Ad esempio, spiega ‘Repubblica’, per un immobile di 5 vani, con rendita catastale di 800,51 e prima rata di 511, si avrà un esborso di 915 euro per un totale di 1.426 euro considerando l’aliquota del 10,6 per mille: un aumento considerevole rispetto a 294 dell’Ici. Numeri che, inevitabilmente, avranno un peso soprattutto per gli affittuari: si preannuncia, infatti, una revisione al rialzo dei prezzi degli affitti per chi ha il contratto in scadenza.