Giù le vele: Luigi De Magistris ribadisce la volontà di abbattere gli edifici simbolo del degrado in cui versa Scampia, quartiere di Napoli nuovamente al centro dell’attenzione per la faida di camorra scoppiata nelle ultime settimane. Il sindaco, accusato da più parti di pensare soltanto al salotto buono della città, respinge al mittente le critiche e annuncia passi importanti per le periferie, partendo proprio dall’area nord.
In un’intervista rilasciata all’edizione napoletana di ‘Repubblica’, il primo cittadino spiega cosa ha intenzione di fare per Scampia, ribadendo quanto già preannunciato nei giorni scorsi: “Ho chiesto una maggiore presenza della polizia municipale, anche se la sicurezza spetta soprattutto a polizia e carabinieri. Entro una settimana daremo un cronoprogramma certo per il quartiere, con tempi e date: conti alla mano servono cinque milioni per demolire le vele, ma in contemporanea pensiamo a un cantiere che dia l’idea di nuove dinamiche e attività in zona”.
Il sindaco è convinto che avviare dei lavori a Scampia sia un’iniezione di positività per il quartiere, ma boccia l’idea di un grande Policlinico: “Aprire un cantiere sarebbe una clamorosa inversione: pensiamo a un’area da completarsi in quattro anni e con un project financing aperto. L’idea del Policlinico è affascinante ma rischia di fare la fine dell’Ospedale del Mare: i vecchi ospedali stanno chiudendo e quello del Mare è ancora in costruzione”.
Di Scampia ha parlato ieri anche il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri dai microfoni di ‘Sky’ puntando il dito contro i passati governi: “C’è un problema sociale, il dramma è quando i giovani finiscono la scuola. Si tratta di una problematica epocale e i tecnici non possono risolvere quello che in 30 anni non è stato fatto“.