L’appuntamento è per domani, lunedì 17 settembre, alle ore 13: davanti all’ospedale Pascale, medici e cittadini sono invitati a una creare una catena umana di protesta contro la decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge che istituisce il registro dei tumori in Campania.
Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, “deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale: della legge Regione Campania n. 9 del 10 luglio 2012 recante ‘Istituzione del registro tumori di popolazione della regione Campania’ che contiene alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario”.
Niente soldi quindi, neanche per tenere sotto controllo la salute di cittadini: la norma regionale consente l’acquisto di beni strumentali, impianti e servizi; spese per le attività del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico; spese per comunicazioni e informazioni con particolare riguardo alla pubblicazione di atti o documenti anche su richiesta”. In particolare, la normativa approvata lo scorso luglio dalla Regione Campania puntava a raccogliere ed elaborare dati statistici sui casi di tumore che si verificano tra la popolazione presente sul territorio.
Il no del Governo non è andato giù a molto ed è stato considerato alla stregua di “una condanna a morte per tutti i nostri figli” dal dottor Antonio Marfella, oncoloso e tossicologo del Pascale che ha aggiunto: “Il blocco della Legge è un’esplicita dichiarazione di guerra di sterminio per sei milioni di cittadini campani“. Proprio per questo il medico ha organizzato una catena umana per lunedì 17 settembre alle ore 13: “Tutti uniti, medici e cittadini – si legge sulla pagina Facebook di Marfella -, per chiedere il registro tumori e opporci all’alleanza tra stato e camorra a danno della salute di tutti i cittadini della Campania”.
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