Eccoci qui, dopo la pausa per la Nazionale. L’esordio di Lorenzo (Insigne) e la sua bella partita, che resteranno per sempre impressi negli occhi e nelle menti di molti tifosi napoletani, sono già una pratica archiviata. Adesso c’è da rituffarsi nel campionato e tentare di inanellare la terza vittoria consecutiva (cosa che non accade da un po’) e godersi ancora il primo posto in classifica, proprio come fanno quelli lassù a Torino, nello stadio dove puoi comprarti la stellina.
Un testa a testa annunciato. Dopo la sconfitta del Milan ieri sera in casa contro una meravigliosa Atalanta condotta alla vittoria da Denis e Cigarini, Napoli e Juve sembrano essere le sfidanti predestinate per la sfida scudetto. Facili parole che escono dalla bocca degli addetti ai lavori, belle parole si potrebbe aggiungere, perché ciò significherebbe che il Napoli è temuto, che qualcuno sia riuscito a vedere il futuro e che soprattutto vede nel Napoli potenzialità ben superiori a quelle di molte altre squadre blasonate. Teorie, supposizioni e pronostici che chiamare azzardati è quasi riduttivo, ma che in fondo sembrano poggiare su solide basi. In effetti se guardi al Napoli vedi un allenatore che si chiama Mazzari, grintoso (oggi trecento panchine per lui senza mai un esonero), che sa il fatto suo, che riesce a creare un rapporto speciale con i suoi ragazzi anche nei momenti di difficoltà, che se ti deve mandare a quel paese lo fa, ma che sa anche soffrire ed emozionarsi con i suoi giocatori e che se è necessario si fa espellere pur di suonare la carica. In effetti se guardi al Napoli, vedi un gruppo di ragazzi affiatato, che pur avendo perso due come Lavezzi e Gargano riesce a giocare come se quei due non ci fossero mai stati. Se guardi al Napoli vedrai le facce di Cavani, di Hamsik, del rinato Goran Pandev, di Maggio e di Inler. Vedi la grinta e l’orgoglio sul volto di capitan Cannavaro, la classe cristallina di Lorenzo Insigne e i volti giovanissimi delle promesse di domani. Infine se guardi al Napoli, trovi una società seria, che sa fare programmazione, che spesso si è trovata da sola (col suo presidente) a combattere contro il palazzo, ma che alla fine è ancora li a far parlare di se, a stupire e che a buon diritto, anche se non lo si dirà mai, in fondo sente che lo scudetto oggi non è più quell’impresa tanto remota.
Contro il Parma un solo risultato. Non ci sono scusanti, le grandi del nord rallentano e gli azzurri al contrario devono accelerare e mettere tra se e loro quanta più distanza possibile approfittando dell’occasione. La partita di oggi contro il Parma non è certo di quelle che destano preoccupazioni ma, visto anche quello che ha fatto l’Atalanta a San Siro ieri sera, vien da sé pensare che non esistano partite facili, bensì partite che si possono vincere. Questa con il Parma in casa al San Paolo, è una di quelle partite che si possono vincere visto anche il potenziale d’attacco del Napoli dove, per un Pandev che esce c’è un Insigne che entra o viceversa. Siamo ad inizio campionato, le pressioni verranno più avanti, forse già da Giovedì sera, quando a Fuorigrotta scenderanno in campo gli Svedesi dell’AIK Solna, per battezzare l’esordio del Napoli nell’Europa League 2012. Formazione tipo per Mazzarri che ha da risolvere solo il dubbio Zuniga/Dossena, mentre quasi sicuramente, vedremo l’esordio di Pandev in questo campionato, con Insigne che probabilmente sarà tenuto a riposo in previsione proprio dell’impegno europeo.
Manca poco ed il gioco inizierà ad entrare nel vivo ed è li che finalmente vedremo se l’esperienza di Champions darà i suoi frutti in termini di tenuta mentale, oltre che fisica. Per il momento però non c’è nulla di cui preoccuparsi, l’importante è fare tre punti.