Ancora sangue a Scampia, ancora guerra di camorra: il quartiere della periferia nord di Napoli è tornato ad occupare le prime pagine dei giornali dopo la serie di omicidi che ha caratterizzato questi giorni di fine estate. Una faida che non si è fermata neanche davanti all’intervento dello Stato: le diverse operazioni compiute dalle forze dell’ordine la scorsa settimana non hanno messo a tacere gli spari nelle strade di Scampia.
Così il ministro dell’Interno Cancellieri ha chiesto uno sforzo ulteriore: “Nell’ultimo periodo a Scampia – le parole del responsabile del Viminale – abbiamo attuato dei forti dei controlli sul territorio. Probabilmente non è bastato e dovremo fare ancora di più“.
Fare di più soprattutto per quei cittadini onesti che vivono nella zona e sono costretti a convivere con la camorra. È a loro che si rivolge il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano dalle pagine di ‘Repubblica’: “Quando si va a Scampia si riscontra l’insofferenza della maggior parte del quartiere. Un’avanguardia di cittadini che ogni giorno combatte per la legalità e la vivibilità e che non ne può più di verdersi etichettare come il quartiere della camorra. Sono loro che vanno aiutati”.
L’amministrazione comunale proprio per questo ha in mente diversi piccoli progetti: “Stiamo cercando di fornire una maggiore presenza di Asia per la pulizia e il rifacimento della segnaletica stradale. Inoltre si potrebbe aprire il commissariato di polizia nel fine settimana: stiamo preparando un cronoprogramma insieme al presidente della Municipalità Angelo Pisani. Poi pensiamo ai lavori nelle scuole, al recupero dello stadio e alla creazione della ‘casa delle associazioni’ in un vecchio immobile. Senza dimenticare il completamento di 180 alloggi”. Interventi che potrebbero avere più importanza di un presidio militare: “La malavita si stronca con l’antimafia sociale. Gli interventi militari sono inefficaci se arrestato un boss c’è una nuova generazione pronta a fornire vedette e killer”.