Ci sarebbe la mano della camorra dietro l’agguato mortale che è costato la vita ad Antonio Polito, 50 anni, pregiudicato di Castellammare di Stabia. L’uomo è stato raggiunto dai colpi dei killer a pochi passi dalla sua abitazione, al Rione Moscarella, nel comune in provincia di Napoli: secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, Polito stava camminando intorno alle 9.30 nella Traversa Tavernola quando è stato raggiunto da due sicari a bordo di uno scooter bianco.
Gli assalitori, con indosso dei caschi integrali, si sono avvicinati alla loro vittima lentamente e poi uno di loro ha aperto il fuoco utilizzando una pistola semi-automatica: cinque i colpi che hanno raggiunto al volto e al torace Antonio Polito. Il 50enne è morto prima dell’arrivo dei soccorsi: secondo gli inquirenti era un ex appartenente al clan Imparato, passato poi ai Cesarano, entrambi rivali dei D’Alessandro.
Sul caso indagano i carabinieri di Castellammare di Stabia che stanno cercando di verificare l’attuale appartenenza dell’uomo a qualche famiglia criminale: secondo i primi riscontri sembra che Antonio Polito fosse uscito dal giro della criminalità organizzata per dedicarsi totalmente al suo bar. Questa ipotesi, se confermata, renderebbe più difficile per gli inquirenti risalire al movente alla base dell’omicidio: la pista al momento più credibile porta al traffico di droga, anche se l’esecuzione potrebbe anche essere stata ordinata per uno sgarro a qualche clan fatto da Polito.
Il timore però è che l’omicidio dia il via a una nuova faida di camorra: una nuova guerra tra clan, di cui a Castellammare si farebbe volentieri a meno.