La gente che fugge, il colpo mortale sparato alla nuca: è morto così Gaetano Marino, 48 anni, uomo di spicco del clan camorristico degli scissionisti. L’agguato mortale si è consumato ieri a Terracina: ‘Manuzza’ è stato raggiunto da otto colpi, sparati da una pistola semiautomatica.
Si sono concluse in tragedia le vacanze del boss, attirato in trappola da una telefonata ricevuta mentre era spiaggia: raggiunto il marciapiede, Marino si è subito accorto di essere sotto minaccia e ha provato un’inutile fuga. Gli assassini sono arrivati a bordo di una Punto grigia e incuranti della folla hanno fatto fuoco contro la loro vittima: gli investigatori, sul delitto indaga la squadra mobile di Latina e la direzione distrettuale antimafia, ritengono si sia trattato di una faida tra clan e le modalità dell’omicidio indicano che chi ha ordinato l’uccisione di Marino lo ha fatto per lanciare un messaggio chiaro.
La vittima era già balzata agli onori della cronaca di recente per una sua apparizione in un programma Tv della Rai che aveva attirato le critiche di Roberto Saviano: Gaetano Marino era stato, infatti, spettatore-protagonista di ‘Canzoni e sfide’ un programma registrato al teatro di Politeama di Catanzaro nel settembre del 2010 e andato in onda su Raidue a dicembre dello stesso anno. Nel corso del programma la presentatrice Lorena Bianchetti invitò Mary, la figlia di Marino a “dare un bacio al suo papà”, al termine dell’esibizione che la bambina aveva dedicato proprio al padre.
L’episodio suscitò gli strali di Saviano che commentò: “Mi domando, perché questo omaggio? Perché il Politeama di Catanzaro ha tenuto Gaetano Marino come ospite d’onore in prima fila? Perché la Rai ha messo in scena questa celebrazione? Il mondo degli appalti che riguardano lo spettacolo è da sempre infiltrato. Prima o poi si riuscirà a svelare i legami tra mafie, televisioni, musica e spettacolo“. Ora il sipario è calato per sempre sulla vita di Gaetano Marino.
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