Gargano dopo Lavezzi: estate di addii eccellenti in casa Napoli e ora i tifosi si interrogano sul futuro della formazione azzurra. La matematica non è un’opinione, dice un vecchio proverbio, e i conti in casa partenopea sono davvero in rosso, per quanto riguarda il reparto tecnico: se si cedono due titolari come il ‘Pocho’ e il ‘Mota’ e arrivano tre calciatori, di cui solo uno destinato a partire nell’undici base (Behrami), qualcosa non quadra.
Perché la società ha sì confermato Pandev per 8 milioni di euro, ma il macedone faceva già parte della rosa dello scorso anno e quindi non toglie e non mette niente; per il resto, oltre Behrami, sono arrivati un onesto difensore alla fine della sua carriera (non ce ne voglia Gamberini) e un giovane talento (Insigne) che dovrà lottare contro la sua inesperienza, le pressioni della piazza e la scarsa disponibilità a lanciare i giovani di Mazzarri.
A conti fatti quindi, a dieci giorni dalla fine del mercato, il Napoli si è indebolito e se l’addio di Lavezzi era stato ammortizzato bene dalla tifoseria, la piazza ora è in subbuglio per la cessione di Gargano. Non è tanto il valore in sé del calciatore, ma il sentore che dietro il suo addio non ci sia alcuna strategia societaria: l’addio del Pocho aveva portato nelle casse azzurre 30 milioni di euro, quello del ‘Mota’ fa raccogliere soltanto poche briciole (1,250 milioni di euro per il prestito) e va a rafforzare una diretta concorrente come l’Inter. Perché? Si dice che Gargano stesse spingendo da diverso tempo per la sua cessione, ma davvero non c’era un’altra soluzione?
A questo punto è lecito attendersi qualche segnale da parte della società: Bigon ha dieci giorni di tempo per sorprendere tutti con almeno due colpi all’altezza. Servono un esterno e un centrocampista perché è impensabile sostenere un’intera stagione facendo affidamento come rincalzi sul solo Dzemaili e sulla scommessa Donadel. Al momento il bilancio del mercato del Napoli è in profondo rosso e se per il 31 agosto, quando si traccerà il resoconto definitivo, non saranno arrivati gli acquisti sperati, toccherà alla società fare chiarezza e dire con sincerità che questo Napoli non è nato per lottare per il vertice.