Ci sono voluti quasi vent’anni di emergenza rifiuti per collegare il sottile filo che in Campania lega tumori e rifiuti fossili. Dopo l’estate la task force del Ministero della Salute comunicherà i risultati dell’indagine sul rapporto tra immondizia e cancro.
L’allarme è partito dai ricercatori. E’ di pochi giorni fa la presentazione del libro “Campania, terra di veleni” dove la Temple University ha sottolineato l’incidenza nelle zone di Napoli Nord e Caserta Sud dei tumori mammari tra le under 40 e c’è lo studio dei medici del Pascale. Il mondo scientifico grida di correre ai ripari, ma la risposta del Governo è arrivata oggi.
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi durante il question time alla Camera ha dichiarato che entro il 28 settembre sarà presentata una relazione sulla situazione epidemiologica in Campania. “A questo punto potremo sapere dove intervenire e con quali modalità. Non ho difficoltà a dire che per una parte della comunità scientifica esiste un rapporto di causa/effetto tra l’inquinamento prodotto dai rifiuti e l’aumento dei tumori. – fa sapere il Ministro – È necessario approfondire il tema altrimenti si rischia di intervenire in maniera non efficace. C’è un’attenzione fortissima nei confronti di questa travagliata area del Paese, anche in stretta collaborazione con il ministero dell’Ambiente”
La materia è controversa, poiché nonostante i dati allarmanti sulla diffusione della patologie tumorali in Campania, trovare una vera correlazione è difficile. Per l’Istituto Superiore di Sanità oltre ai fattori ambientali, vanno considerati anche la scarsa prevenzione, l’obesità e la tendenza al fumo. Quello che è certo è che in Campania l’aspettativa di vita è inferiore rispetto ad altre regioni.