È scontro tra l’Ordine dei giornalisti e il Comune di Napoli dopo la decisione adottata dall’amministrazione partenopea di sostituire l’addetto stampa del giunta comunale Annamaria Roscigno, spostata all’ufficio relazione con il pubblico, con Domenico Annunziata, già addetto stampa del consiglio. La decisione rientra nell’ambito della riorganizzazione della macchina comunale che prevede un accorpamento di vari uffici, tra i quale l’unione degli uffici stampa di giunta e consiglio, riuniti sotto la guida di Annunziata.
La scelta del Comune è stata aspramente criticata dall’Ordine dei Giornalisti della Campania che in una nota firmata dal presidente Ottavio Lucarelli attacca: “La Roscigno è l’unico dirigente del Comune di Napoli con il tesserino di giornalista professionista ed è stata rimossa dall’Ufficio stampa di Palazzo San Giacomo. Tutto ciò violando la legge 150 del Duemila sull’informazione nelle pubbliche amministrazioni che prevede all’articolo 9 che gli uffici stampa siano costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti”.
Secondo l’Ordine l’accorpamento degli uffici stampa di Giunta e Consiglio affievolisce “le potenzialità di espressione dell’assemblea comunale che è un organo dotato di piena autonomia rispetto alla Giunta” e allo stesso tempo di “mortifica una giornalista professionista che ha dedicato l’intera carriera a dialogare con i media”. Il punto di vista dell’Ordine campano non è però condiviso dall’Assostampa: il sindacato dei giornalisti campano invita l’Odg ha una maggiore neutralità in una questione che “vede contrapposti colleghi iscritti allo stesso Ordine”.
Secondo il presidente di Assostampa Campania, Enzo Colimoro se è vero che “un comunicato di solidarietà non si nega a nessuno”, questo però non “deve consentire di scrivere imprecisioni”; il sindacato dei giornalisti rimarca che “rispetto alla legge 150 fare la distinzione tra giornalisti professionisti e giornalisti pubblicisti è quanto mai errato: la legge è chiara, sancendo l’equipollenza” e “non potranno essere certo convinzioni personali o opportunità del momento a ritenere differenza tra professionisti e pubblicisti”. Contro la decisione del Comune di accorpare i due uffici stampa si schierano invece i consiglieri nazionali della Fnsi, Annamaria Chiariello e Gianni Russo che si chiedono “quale beneficio possa avere l’amministrazione dalla scelta di privarsi dell’unico dirigente interno che è anche una giornalista professionista, assegnandola all’Urp, in palese violazione delle norme che regolano l’informazione e la comunicazione pubblica”.
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