Il Comune di Napoli vara il piano anti-default: il decreto sulla spending review rischia di mettere in ginocchio Palazzo San Giacomo che per sopravvivere al rischio fallimento è costretto a tagli drastici sul fronte servizi. In arrivo una sforbiciata del 41% sulla macchina comunale in un progetto di riorganizzazione che sarà al vaglio della Giunta entro fine mese, mentre domani dovrebbe arrivare in consiglio comunale lo sforamento della spesa.
Secondo un’inchiesta della ‘Stampa’, in base alla revisione della spesa approvata dal governo Monti, Napoli è una delle città più esposte al rischio crac: proprio per questo nel giro di qualche settimana Palazzo San Giacomo vedrà una riduzione consistenze del numero di uffici. Si passerà ai 199 servizi attuali a 117 (-82), con l’accorpamento di sei-sette competenze in un’unica area.
La riorganizzazione prevede che la direzione centrale infrastrutture, lavori pubblici e mobilità, dovrà fare i conti con cinque nuovi servizi per un totale di dieci competenze tra le quali illuminazione, strade, rete infrastrutture, trasporti, opere pubbliche, parcheggi, metropolitana linee 1 e 6; più ‘lavoro’ anche per la direzione ambiente e tutela del territorio che dovrà reggere il peso di dieci competenze come controlli ambientali su suolo e sottosuolo, igiene, energia e difesa idrogeologica. In generale, il piano di risparmio elaborato dal direttore generale Silvano Riccio prevede 117 servizi sui 199 passati, più 30 altri servizi per le dieci municipalità (invece dei 50 passati); in più ci sarà uno staff per il garante anticorruzione e trasparenza, otto direzioni centrali, 5 servizi autonomi, 3 dipartimenti.
Mentre prende corpo la riorganizzazione della macchina comunale, il sindaco De Magistris oggi sarà a Roma per prendere parte alla protesta dell’Anci contro la spending review che “costringe gli enti locali all’impossibilità di garantire l’erogazione dei servizi essenziali”.