Dopo la sfogata del sindaco De Magistris contro i media e l’allarme blatte, la questione arriva sul New York Times. A parlarne è la corrispondente da Roma Elisabetta Povoledo, che ha toccato con mano la presenza dell’insetto rosso tra le strade di Napoli.
La Povoledo nel suo articolo parla di una città diversa da quella descritta nei giorni scorsi. Parla, infatti, di via Chiaia come una strada “ben tenuta” e libera da blatte. Poco distante da questa arteria dello shopping nei giorni scorsi, a piazzetta Carolina, un edicolante aveva dichiarato che le blatte facevano parte del folklore locale. All’interno dell’articolo vengono citati anche gli altri organi di stampa esteri che si sono occupati del caso, come il quotidiano francesce “Le Monde” che ha definito il fenomeno blatte un nuovo flagello dopo l’emergenza rifiuti. Si passa poi all’estrema difesa del primo cittadino partenopeo che ha minacciato di querelare i media, smentendo l’allarme blatte e accusandoli di ledere all’immagine della città.
La giornalista, però, nell’articolo smentisce quanti hanno riportato che le blatte possono ledere alla sanità pubblica, aumentando il rischio di malattie infettive come l’epatite. Anzi, precisa che la blatta è a stelle e strisce. Le blatte rosse, infatti, sembra siano di tipo americano, diverse da quelle europee che sono nere. Per supportare questa tesi, infatti, sono stati interpellati alcuni entomologi stranieri.
L’articolo nonostante non offra titoli allarmistici sul fronte blatte, non è per niente a favore della città. Tra i passaggi dell’articolo, la corrispondente fa notare che sarebbe difficile danneggiare l’immagine di una città tristemente nota a livello internazionale per l’alta percentuale di criminalità e oppressa dai rifiuti.