Dalle blatte alla mucillagine: è l’estate dell’emergenze, vere o presunte, per la provincia napoletana. Dopo il giro del mondo fatto dagli insetti rossi che stanno accompagnando le serate di chi è rimasto in città, ora è la volta del mare e delle polemiche sulla presenza di mucillagine nelle acque del Golfo di Napoli.
Mentre il direttore provinciale dell’Arpac Nicola Adamo parla di una fioritura abnorme di fitoplacton e zoopplancton e spiega come “le chiazze comparse nel mare sono aggregati di escrezioni di microalghe che si formano con le alte temperature”, da Fipe-Confcommercio arriva un invito alla cautela.
Salvatore Trinchillo, presidente di Fipe-Confommercio della Provincia di Napoli e referente di spicco dei balneatori campani, chiede una maggiore tranquillità: “Mi spiace sottolineare una mancanza di attenzione alle fonti ufficiali da parte di tanti. Fino ad oggi il mare è stato più che balneabile salvo l’episodio che ha creato problemi all’area ischitana e bacolese. Prima di gridare al disastro sarebbe bene verificare se quello delle mucillagini rappresenta un fenomeno isolato o un reale pericolo”.
Trinchillo ribadisce che “fenomeni come quello a cui stiamo assistendo sono l’esito di una serie di componenti climatiche che come tali sono passeggere e poco rilevanti rispetto ad un’intera stagione. Da maggio ad oggi tutti hanno fatto il bagno senza problemi ma nessuno ha mai fatto proclami in chiave positiva”. Il presidente di Fipe-Confcommercio poi invita “i rappresentati delle istituzioni e della vita pubblica campana a non mettere a rischio la stagione turistica e quindi l’indotto di tanti addetti ai lavori per il semplice desiderio di visibilità personale e momentanea”.