Un sequestro da quasi un miliardo di euro: maxi operazione anti-camorra condotta dai finanzieri del Gico di Napoli, dello Scico di Roma e del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta nei confronti di un imprenditore edile ritenuto vicino al clan camorristico dei casalesi, Angelo Simeoli.
L’operazione è partita questa mattina all’alba e ha portato al sequestro di beni dal valore di almeno 800 milioni di euro, ma stimabile fino al miliardo: le forze dell’ordine hanno messo i sigilli a immobili, ristoranti e aziende legate all’imprenditore.
Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e hanno portato alla luce il patrimonio dell’uomo; grazie all’attività degli inquirenti sono stati rintracciati anche numerosi prestanomi, titolari di diverse società attive nel settore immobiliare ed edilizio: nel corse degli anni erano stati intestate beni immobili, autoveicoli e imprese per sfuggire agli investigatori. Tra i beni posti sotto sequestro c’è un ristorante di Marano, all’ingresso del quale campeggia una enorme statua di Cristo e una villa, sempre a Marano, che secondo gli inquirenti era nella disponibilità del titolare del ristorante.
Simeoli fu già al centro dell’indagine della Guardia di Finanza che lo scorso 23 febbraio portò all’arresto di 14 persone, tra cui l’ex sindaco di Casaluce Proto Fedele: l’accusa nei loro confronti era di aver operato per favorire i gruppi Zagaria e Bidognetti dei Casalesi e delle famiglie camorristiche Nuvoletta e Polverino di Marano, operanti nel napoletano. Angelo Simeoli non è ritenuto un affiliato al clan, ma secondo gli inquirenti è contiguo ad appartenenti ai Polverino, gruppo alleato dei Nuvoletta.
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