È il momento d’oro per i social network, nascono come i funghi per gli interessi più disparati. Solo dalla napoletanità, però, poteva nascere un social che punta a promuovere il senso civico tra le persone. Il nome è tutto un programma e deriva da un epiteto dispregiativo napoletano doc. L’epiteto è “Strunz”, con il quale si vogliono indicare tutte quelle persone e quei comportamenti che sono irrispettosi nei riguardi della città e delle comunità.
Nella giornata di ieri la community virtuale, che sta riscuotendo successo in rete, ieri si è promossa con un flash-mob sotto la Galleria Umberto di Napoli. Alcuni ballerini, confusi tra i passanti, hanno iniziato a ballare e cantare a ritmo di una canzone che porta il nome dell’iniziativa. Il brano è stato scritto e interpretato dal musicista Ciccio Merolla, che è stato uno dei primi ad aderire alla campagna.
Il progetto è supportato da un sito internet dove gli utenti possono caricare, proprio come si fa sui social network, foto e filmati di persone che hanno un comportamento tale da meritarsi l’epiteto in questione. Gesti di “malacreanza” come si direbbe a Napoli, come buttare una carta a terra, svuotare il posacenere dell’auto appena ci si ferma a un semaforo rosso, non rispettare le file oppure lasciare il ricordino del caro fido in mezzo alla strada.
La campagna nasce dal basso e non prende di mire il cosiddetto “cafone napoletano”, perché come è ben specificato sul sito in ognuno di noi c’è una parte buona e una parte del tutto meritevole di essere appellata in tal modo. Basta solo decidere da che parte stare.