Nulla dura per sempre, lo hai scritto tu, dedicando una lettera di saluto a tutti i tifosi napoletani. In queste parole è possibile estrapolare la cruda realtà della vita. Era il quindici Agosto del 2007, quando hai esordito con la maglia azzurra in una partita di Coppa Italia contro il Cesena. Pochi minuti, il tempo di toccare due palloni ed è nato l’amore. Napoli da quel momento è tornata a sorridere, gioire e godere delle funamboliche gesta di un talento argentino. Una fiamma riaccesa all’improvviso, dopo i fasti del tuo illustre predecessore Diego Armando Maradona. Da quel giorno d’estate sei entrato prepotentemente nella vita dei napoletani, fino a conquistare il trono di questa città.
Crescendo insieme. Crescevi tu e cresceva anche il Napoli. Anno dopo anno, partita dopo partita, tra attimi di estasi e momenti difficili, affrontando un campionato dopo l’altro e passando dall’Europa League alla Champions, fino all’apoteosi della finale di Coppa Italia contro la Juve. Proprio quella sera in tutti noi tifosi napoletani, la gioia per la vittoria ha combattuto tutta la notte con l’amarezza per quelle lacrime che avevano il sapore dell’addio. Quelle lacrime però erano anche il segno dell’emozione per essere riuscito a vincere qualcosa con il Napoli.
Cinque anni vissuti velocemente, palla al piede, volando sul manto erboso, tra dribbling, calci alle caviglie e gol che resteranno nella mente di tutti. Irriverente idolo delle ragazze napoletane, con quella faccia da scugnizzo dispettoso sei riuscito a diventare parte della città, figlio di una Napoli complicata in cerca di riscatto. Con te tutto sembrava possibile, anche la Champions dalla quale siamo usciti dopo aver incantato mezza Europa e soltanto perché abbiamo peccato di inesperienza.
La ville lumiere. Parigi è una delle città più belle del mondo, ti troverai benissimo nei siamo sicuri e la squadra nella quale andrai a giocare è piena di campioni, ma non sarai più a Napoli. La vista sul golfo sarà sostituita da quella sulla capitale francese distesa ai tuoi piedi, con Notre Dame, la Torre Eiffel e la collina del Montmartre sulla quale domina la cattedrale del Sacro Cuore, che prenderanno il posto del Vesuvio, di Capri e della penisola sorrentina. Ti piacerà Parigi vedrai, ma Napoli ti mancherà e su questo ci puoi scommettere. Quello che i napoletani sono in grado di regalare è qualcosa che viene dalle viscere, passando per il cuore. Un amore passionale, senza mezzi termini ed equilibri, selvaggio ed istintivo come solo a Napoli si può provare. Non sarà la stessa cosa nella capitale francese dove spesso passerai inosservato, mentre qui eri un re. Ma ormai hai fatto la tua scelta e noi la rispettiamo, perché dopo tutto l’amore è più forte della capacità di odiare. Resta però caro Pocho, il rammarico per averti perso per sempre ed il fatto che ci porterai sempre nel cuore resta una magra consolazione, perché qui potevi ancora fare tanto e regalare ancora di più ad un popolo che ti ha amato incondizionatamente. Quel che è fatto è fatto, le nostre strade si separano, ma puoi star sicuro, che la porta delle nostre case per te sarà sempre aperta, perché Napoli, come la più tenera delle mamme, seguirà anche da lontano le avventure del figlio emigrato in Francia. Dunque caro Pocho, bonne chance e merci pour tout, che la tua nuova avventura possa essere bella come quella che hai vissuto qui.