Ancora difficoltà nella raccolta rifiuti a Napoli: la situazione non è certamente paragonabile a quella vissuta negli scorsi anni dalla città partenopea, quando le strade erano stracolme di sacchetti di spazzatura, ma i segnali di allarme ci sono. L’Asia deve fronteggiare rallentamenti nella raccolta a causa dei guasti ai propri mezzi, mentre la Sapna non riesce a pagare i viaggi all’estero dei rifiuti e dall’Olanda arrivano le prime proteste: comune denominatore delle due differenti situazioni è la mancanza di fondi.
Il problema è, infatti, tutto di natura economica: l’Asia non ha più i soldi per pagare le ditte che si occupano della manutenzione dei mezzi per la raccolta rifiuti,. Colpa di un buco di 20 milioni di euro e di crediti con il Comune aumentati negli ultimi mesi di sei milioni.
Già perché, nonostante gli sforzi, Palazzo San Giacomo non riesce a versare i 16 milioni di euro al mese che deve all’azienda, che così è stata costretta ad utilizzare gran parte dei 43 milioni di euro incassati per la ricapitalizzazione. Ecco spiegato allora anche le difficoltà nell’incremento della raccolta differenziata porta a porta: il Comune ha provato a correre ai ripari stanziando 5 milioni di euro per l’Asia e chiedendone altrettanti al Governo. Il vicesindaco Sodano è stato ieri a Roma per richiedere i fondi promessi dall’ex ministro Presigiacomo per aumentare la raccolta differenziata.
La situazione è ancora più grave per la Sapna, azienda partecipata della Provincia: servono 15 milioni di euro per ripianare il debito, mentre c’è da trovare il nome del nuovo amministratore unico che andrà a sostituire Gian Franco Frassetto. La mancanza di fondi mette a rischio i viaggi in Olanda: se la Sapna non pagherà quanto dovuto, gli potrebbero decidere di non accettare più i rifiuti campani, facendo precipitare la regione in una nuova crisi.