Altro che pr0mozione del territorio: quello che è andato in scena l’altro giorno ai Campi Flegrei è stata una vera e propria pubblicità regresso. Un gruppo composto da una trentina di francesi, tutti provenienti da Parigi, si è visto negare l’accesso all’Anfiteatro Flavio: la causa della mancata visita è da ricondurre all’assenza di personale addetto ai controlli. Inutili le insistenze della guida di lingua italiana che accompagnava il gruppo di visitatori: l‘ingresso non è stato consentito e così i turisti hanno preso carta e penna e hanno scritto una lettera di lamentele al console francese.
Nella missiva erano contenute proteste per la mancanza di qualsiasi tipo di informazione sui tradizionali canali turistici nazionali e internazionali che promuovono i Campi Flegrei dell’esistenza di una situazione problematica nella gestione del monumento che ne mette a rischio l’apertura. Una lettera in cui mettono in guardia i connazionali che avessero voglia di visitare l’area flegrea: attenti, la sintesi della nota, perché il rischio è quello di fare un viaggio a vuoto.
Un episodio che ha fatto andare su tutte le furie l’Assoturismo flegrea, che si è scagliata contro la gestione del patrimonio archeologico della zona: “Così facendo – afferma Luigi Esposito, presidente dell’associazione che raggruppa albergatori e ristoratori flegrei – non si mette in pratica una politica di promozione del territorio. È necessaria una maggiore coordinazione e sinergia tra le varie realtà: bisogna informare in tempo reale della presenza di eventuali difficoltà, in modo da poter mettere in atto variazioni di programma ed evitare pessime figure, che portano a una fuga di turisti”.