Intensa e frenetica, l’attività del comitato “No alla discarica né al Castagnaro ne altrove” continua senza sosta. Dopo la visita di Raffaele del Giudice, Presidente Asia Napoli ed ex Direttore di Legambiente Campania, avvenuta venerdì scorso in occasione delle proiezione di un documentario sulla storia dell’emergenza rifiuti in Campania, ieri è toccato a Paul Connett fare tappa a Quarto. Docente universitario di chimica e tossicologia, Connett è da anni impegnato nella sua battaglia contro i rifiuti, facendosi promotore del protocollo Zero Waste/Rifiuti Zero, in tutto il mondo. Un’occasione importante per le persone presenti e che viaggia in continuità con l’opera di divulgazione portata avanti dal comitato.
Proprio in Italia Connett è presidente del comitato scientifico della commissione Rifiuti Zero del comune di Capannori (Lucca), primo comune in Italia a seguire le buone pratiche della sua teoria. Oltre Capannori il professor Connett negli ultimi anni è stato molto spesso in Campania facendo visita alle comunità in lotta che negli anni sono sorte in tutta la regione e che si oppongono alla realizzazione di discariche ed inceneritori. Dopo Chiaiano, Pianura, Terzigno, Portici e tanti altri comuni della periferia napoletana, adesso è la volta di Quarto.
Una passeggiata sul luogo scelto per la realizzazione dell’invaso ingoia rifiuti. Tanto è bastato al professore americano per rendersi conto della bellezza del luogo, che ha detta sua, non è facile da trovare così vicino ad un centro abitato. Il Castagnaro in effetti ricade nel comune di Pozzuoli, dal punto di vista giuridico, ma di fatto risulta il grande polmone verde della piana quartese. Un tiepido sole pomeridiano, ha accompagnato la passeggiata nella cava, mentre una folla sempre più nutrita di persone incuriosite per la sua venuta, si è via via radunata intorno. Anche il professor Connett, parlando con alcune persone che lo accompagnavano, si è detto stupito della folle idea di realizzare uno sversatoio di rifiuti in una zona in cui la natura regna sovrana e che verrebbe inevitabilmente compromessa dalla presenza, non proprio benefica di una discarica. Simpatico e disponibile al confronto, il professor Connett ha poi preso pubblicamente parola rivolgendosi a tutti coloro che erano intervenuti per conoscerlo, spiegando loro cosa significa “rifiuti zero” e quali sono i concetti base per mettere in pratica, questo sano e corretto modo di vivere. Perché Zero Waste, significa proprio questo: interrompere la produzione dei rifiuti a monte, in modo particolare nelle nostre case. Una visione futurista che punta al cambiamento anche di alcuni modi di vivere delle persone e che si scontra sfortunatamente con la realtà di tutti i giorni, in cui noi stessi siamo i produttori di una quantità enorme di rifiuti. Consumatori troppo disattenti e poco sensibili al problema rifiuti, ai quali spesso parole come riduzione, riciclo e riuso, sembrano perfette sconosciute, o forse sarebbe meglio dire, sembravano perfette sconosciute, perché nel corso di questi lunghi diciotto anni di emergenza rifiuti, le comunità in lotta, hanno iniziato a studiare il problema per poter trovare le soluzioni adatte. Soluzioni che puntualmente vengono ignorate dalle istituzioni, che continuano a portare avanti un piano regionale incentrato essenzialmente su discariche ed inceneritori e che solo a parole incentivano la raccolta differenziata spinta porta a porta, avendo come solida base (sulla quale continuare la teoria inceneritorista figlia dei legami tra finanza e politica) la parte di cittadini disinformati sulle alternative possibili e che continuano a vedere l’apertura di una discarica come un problema che non gli appartiene, se non ricade nel proprio “giardino”.
Fortunatamente la sensibilizzazione cresce grazie anche all’attività di comitati come quello del Castagnaro, che ha fatto dell’informazione dei cittadini, una delle armi per affinare la dura lotta contro la discarica.