“Un fronte unito tra enti, imprese e forze sociali”: è la richiesta di Stefano Caldoro, pronto a scendere in campo per difendere il sistema produttivo della Campania. Il governatore avrà un colloquio oggi con il presidente del consiglio Monti e il ministro per lo Sviluppo Passera: al centro della discussione ci saranno le norme presenti nei decreti attuativi e il meccanismo delle compensazioni per le aziende che hanno un credito pubblico.
In pratica, l’imprese che vantano un credito nei confronti di un organo statale e un debito verso un altro, potranno compensare le entrate con le uscite: un meccanismo che di per sé trova l’approvazione del presidente della Regione Campania, preoccupato però che tale possibilità non sia concessa alle regioni sottoposte al rientro dal deficit della sanità. Un’eventualità che metterebbe fuori gioco l’ente di Santa Lucia.
Caldoro però non ci sta e preannuncia “una mobilitazione istituzionale per difendere imprese e occupazione” se ” la Campania dovesse essere esclusa dai provvedimenti su compensazioni e risorse”. Il governatore ritiene, infatti, che non è più possibile pagare per gli errori commessi nel passato: “Siamo un esempio virtuoso per l’Italia – l’arringa di Caldoro – dopo tanti anni la Campania ha di nuovo le carte in regola”; “abbiamo voluto contenere l’indebitamento – spiega il presidente della regione – abbiamo riattivato i fondi strutturali e quindi la parte dello sviluppo e ora abbiamo grandi progetti”. Programmi per il futuro che richiedono però unione di intenti tra tutte le forze in causa ed è quello che richiede Caldoro, lanciando in questo modo una frecciata contro i sindacati napoletani che hanno annunciato una manifestazione per il 4 giugno.