Semplicemente perfetti: il Napoli non sbaglia nulla, sfodera una prestazione da favola e batte, prima e unica squadra in stagione, la Juventus. La coppa Italia atterra ai piedi del Vesuvio al termine di una partita ricca di emozioni e giocata a ritmi elevati, soprattutto tenendo in considerazione che era l’ultimo match dell’annata calcistica.
Vince il Napoli e lo fa grazie al graffio dei quattro tenori: Lavezzi si congeda procurandosi il calcio di rigore che un freddo Cavani trasforma in gol, Pandev regala un assist al bacio per Hamsik che incornicia una prestazione sontuosa con la rete che chiude il match. Ma è la vittoria anche di De Sanctis, pronto ogni qual volta i bianconeri hanno provato a rendersi pericolosi, e di Aronica, sempre attento e puntuale nelle chiusure; è il successo di capitan Cannavaro, il simbolo della Napoli che vince, e di Campagnaro, splendido nelle sue folate offensive quanto insuperabile in difesa.
È la coppa Italia di Inler, davvero un leone in campo, e di Dzemaili che mette in piedi una partita tutta sacrificio; è anche il trionfo di Zuniga con i suoi balletti qualche volta irritanti e di Maggio con le sue sgroppate entusiasmanti. È la vittoria di Mazzarri, che porta a casa una coppa dopo una carriera dove non ha mai sbagliato una stagione: è il successo di un Napoli che restituisce l’emozione di un trofeo ai suoi tifosi.
Le pagelle di Juventus-Napoli
De Sanctis 6,5 – Rimette i panni di ‘pirata’: quando è in serata la porta azzurra diventa fortino inespugnabile. Strepitoso un suo intervento di piede su una conclusione ravvicinata.
Campagnaro 6,5 – Il meglio di sé lo dà quando parte palla al piede sulla fascia superando avversari con una facilità estrema. Lo fa spesso nel primo tempo, meno nella ripresa quando è più concentrato in fase difensiva.
Cannavaro 7 – Capitano e simbolo del Napoli che torna a trionfare: fa a sportellate con Borrielo, che lo supera in una sola circostanza, e poi alza al cielo la coppa con gli occhi che gli brillano di emozione.
Aronica 6 – Preciso e puntuale nelle chiusura, in qualche occasione la sua irruenza potrebbe costare caro agli azzurri: suoi i falli che regalano un paio di punizioni pericolose a Pirlo e Del Piero, suo anche l’intervento dubbio in area di rigore su Marchisio. La vittoria cancella tutti gli errori.
Maggio 6,5 – Un trenino impossibile da fermare: lo vedi partire palla al piede in avanti e un secondo dopo è già dietro a difendere. Clonatelo.
Zuniga 6 – Pronti via, Storari gli nega la gioia del gol: alterna buoni spunti a errori irritanti, ma non si ferma mai e si danna per recuperare la palla.
Inler 7 – Prende per mano la squadra: nel centrocampo a cinque si trova alla perfezione e si erige a leader. Ruba palloni e subito alza la testa per impostare il gioco: in serate come queste capisci perché è costato tanto.
Dzemaili 6,5 – Bracca ogni maglia bianconera che passa dalle sue parti: prende il posto di Gargano e, pur non avendone il passo, non fa rimpiangere l’uruguaiano.
Hamsik 7,5 – Il gol come regalo per una partita tutta sacrificio: ha il compito di marcare Pirlo e se il regista della nazionale combina poco e niente il merito è tutto dello slovacco. Esce da questa finale con una cresta in meno e una coppa in più. (dall’85’ Dossena sv – regala la standing ovation ad Hamsik)
Lavezzi 7,5 – Doveva essere la sua partita e il Pocho non ha deluso le attese: si rivedono i guizzi che hanno esaltato il San Paolo. Rompe l’equilibrio procurandosi il rigore prima di lasciare il campo e lasciarsi andare a lacrime che sanno di addio. (dal 72′ Pandev 6,5 – Entra in un momento difficile e trova il guizzo per fornire ad Hamsik il pallone del 2-0)
Cavani 7 – Il gol su rigore lo premia, nonostante una partita giocata non ai suoi livelli: poche volte si rende pericoloso, ma è la sua rete ad aprire la festa azzurra. (dal 93′ Britos sv – Giusto in tempo per partecipare alla festa)
Mazzarri 7,5 – È la sua vittoria, la prima in una carriera in cui non ha mai fallito una stagione: magari è testardo nelle sue decisioni, di certo non simpatico ai più, ma sa mettere in campo la squadra e trasmettere ai calciatori la grinta per affrontare e affondare anche la Juventus campione d’Italia.