È la notte del trionfo, la notte della festa, la notte di Napoli: Cavani-Hamsik regalano la coppa Italia e la città si colora di azzurro. Dal Vomero a Fuorigrotta, da Foria a piazza Trieste e Trento, le strade si riempiono di gente festante: colori, suoni, cori sono il contorno di una serata che il popolo partenopeo farà fatica a dimenticare.
La banda Mazzarri sconfigge la Juventus campione d’Italia e dopo 22 anni si rivede un capitano azzurro alzare al cielo un trofeo: l’ultimo era stato Maradona e a versare lacrime per la sconfitta erano stati sempre i bianconeri. Dalla Juventus di Maifredi a quella di Conte, da Gela all’apoteosi, in un percorso che fa rivivere emozioni perse nel tempo: Cannavaro solleva il trofeo e la città esplode in una sentimento collettivo di gioia.
Per i vicoli si riversano le passioni forti di una serata che è stata anche quella di Lavezzi: il Pocho è protagonista dell’azione del rigore che sblocca il risultato, ma sono soprattutto le sue lacrime che trafiggono il cuore dei tifosi partenopei.
Sono l’annuncio del suo addio, ma anche il gesto che cancella i fischi del San Paolo: ha scelto il modo migliore per salutare la maglia del Napoli e allora ‘Vai con dio Pocho’. Resterà invece Hamsik , con il suo new look, pegno da pagare per una notte da campioni: una notte che la città sembra non voler far finire mai. Tuffi nelle fontane, fuochi d’artificio, bandiere e cori per celebrare il ritorno alla vittoria: 1990-2012, ventidue anni di attesa per rivedere il cielo colorarsi di azzurro.