Toccherà a Luigi De Magistris e Stefano Caldoro organizzare il Forum delle Culture 2013, in programma tra poco più di un anno a Napoli: con lo scioglimento della fondazione, nasce un ente monocratico che avrà il compito di rilanciare in breve tempo la manifestazione dopo mesi di polemiche, rinvii e abbandoni.
L’atto dovrebbe essere formalizzato domani, ma i tecnici di Comune e Regione lo hanno già redatto: la Fondazione sarà affidata a un commissario che dovrà gestire un debito di cinque milioni di euro. Proprio i motivi economici sono alla base dello scioglimento della Fondazione: oltre ai debiti, c’è da considerare anche il netto calo del contributo offerte dall’ente di Santa Lucia, passato dai cento milioni di euro messi sul piatto dall’allora governatore Bassolino ai venti milioni che Caldoro è riuscito a offrire in un periodo di forti tagli per gli enti locali.
Nonostante la scarsità dei fondi a disposizione, sindaco e presidente della Regione sono convinti di poter ugualmente mettere un piedi “un grande Forum”, come affermato qualche giorno fa da De Magistris. Un Forum che metterà Napoli al centro del mondo e che dovrà per forza di cose puntare più sulle idee che sui grandi nomi, ricalcando il format messo in piedi da Barcellona. Il primo cittadino di Napoli e il governatore saranno affiancati soltanto dal comitato scientifico, l’unica struttura della precedente organizzazione che rimarrà in vita: a parteciparvi ci sono, nominati dalla Regione, Mirella Barracco di ‘Napoli99’, l’attore e crittore Tato Russo, lo storico Piero Craveri e Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano; in ‘quota’ Comune invece ci sono Derrick de Kerckhove, Marta Herling, segretario generale dell’istituto italiano per gli studi storici e il regista Guido Lombardi.