Ci sono emozioni per cui vale la pena scrivere, storie che arrivano diritte al cuore: Lavezzi-Napoli è una di quelle favole che chiedono di essere narrate, cinque anni di passione che hanno riportato un ‘idolo’ in una piazza che da tempo aveva cancellato questo termine dal suo vocabolario calcistico.
Proprio per questo non possono essere i fischi di domenica scorsa a mettere fine all’avventura napoletana del Pocho: occorre un finale degno, qualcosa che rimanga per sempre nella storia del calcio Napoli, che occupi lo stesso ruolo che Lavezzi si è riuscito a ritagliare all’interno dell’album dei ricordi azzurri.
Ovunque vada, qualunque maglia indosserà il prossimo anno, il Pocho ha meritato di essere inserito nell’elenco dei calciatori che hanno fatto grande il Napoli: non ha segnato quanto Sallustro e Vojak, non ha avuto il fuoco sacro di Antonio Iuliano e Beppe Bruscolotti, non ha vinto quanto Careca e di certo non poteva raggiungere le vette del ‘Dio’ Maradona, ma Lavezzi è stato il simbolo di una squadra che tornava grande. Lui ha trascinato la formazione azzurra a battere le grandi d’Italia (Juventus, Inter e Milano) dopo anni passati a calcare i campi polverosi della serie C, lui ha contribuito al ritorno in Europa dopo più di un decennio di assenza e sempre lui ha messo lo zampino per far rivivere emozioni ormai dimenticate dalla torcida partenopea con la straordinaria avventura in Champions.
Molto probabilmente se ne andrà via alla ricerca di una piazza meno asfissiante e, soprattutto per guadagnare più soldi, ma in questi cinque anni ha sempre dimostrare di metterci l’anima in campo: per questo, per l’entusiasmo che ha fatto rinascere a Napoli con i suoi numeri e per l’amore che ha saputo attirare su di sé, la sua ultima partita merita di essere storica. E allora se Juventus-Napoli deve essere la gara dell’addio, che sia un match da incorniciare: perché un giorno, sfogliando l’album dei ricordi azzurri, ci si possa soffermare su una foto del Pocho e lasciarsi andare a un sorriso pensando a quella notte all’Olimpico e a una storia che chiedeva di essere raccontata…